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Al netto dei ristori e degli aiuti, sono soprattutto le spese fisse a causare preoccupazione per famiglie ed imprese, in questo momento di perduranti chiusure dettate dalla crisi sanitaria. Ecco perché sta prendendo corpo l’iniziativa promossa da Consumerismo No profit, associazione dei consumatori specializzata in tecnologia. La petizione STACCALABOLLETTA ha l’obiettivo di promuovere la sospensione a tempo determinato delle forniture di luce e gas per seconde case, case disabitate e negozi chiusi, considerando il mancato utilizzo delle stesse utenze nel periodo delle chiusure.

La petizione, rivolta al Governo, chiede l’introduzione anche in Italia di un provvedimento che consenta, in caso di mancato utilizzo prolungato (dai 30 giorni ai 6 mesi) o su richiesta dell’utente, la sospensione delle utenze, comunicandolo con 7 giorni di anticipo al distributore di energia. “Questo perché oggi, con la crisi sanitaria e i divieti agli spostamenti, i cittadini sono costretti a pagare le bollette energetiche sulle seconde case o su immobili disabitati, anche in assenza di consumi” – spiega Consumerismo. “Lo stesso vale per i negozi che, nonostante le chiusure imposte dal Covid, continuano a pagare le forniture energetiche. Questo perché su ogni singola bolletta di luce e gas vengono imposti costi, come oneri di sistema e spese di distribuzione e trasporto dell’energia, che incidono sulle fatture anche in caso di consumi pari a zero”.

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Nello specifico, analizza Consumerismo, sia sulla spesa annua per la fornitura di energia elettrica che sul gas, si paga oggi il 19% per la voce “trasporto e gestione del contatore”, mentre gli per oneri di sistema pesano per il 20% sulla voce e per il 4% sul gas. Famiglie ed esercenti sono così costretti a pagare miliardi di euro all’anno anche senza fruire dei servizi elettricità e gas, e l’unica possibilità per azzerare tale spesa è chiudere definitivamente i contratti, sostenendo i relativi costi imposti dai gestori.

“Chiediamo ad Arera e al Governo di introdurre in Italia la sospensione temporanea dei contratti di fornitura dell’energia, al pari di quanto avviene con l’Rc auto – afferma il presidente Luigi Gabriele – Chi non può recarsi nella seconda casa, così come gli esercenti che hanno dovuto momentaneamente chiudere il proprio negozio, devono poter interrompere le forniture di luce e gas e riattivarle in un successivo momento, per non incorrere nei costi fissi in bolletta indipendenti dai consumi. Una possibilità questa che viene garantita dai contatori elettronici (per cui lo Stato ha speso 14 miliardi di euro) grazie ai quali i gestori possono con un semplice clic sospendere le forniture su richiesta del cliente. Una misura che, se attuata, consentirebbe enormi risparmi a famiglie e commercianti, sempre più impoveriti dalla crisi Covid” – conclude Gabriele.

Per firmare la petizione e per sostenere questa causa basta cliccare nell’apposita sezione del sito https://associazione.consumerismo.it/.

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