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Uno dei più grandi ostacoli all’esecuzione di lavori di efficientamento tramite l’utilizzo del Superbonus 110% è stato quello relativo alla presenza di abusi edilizi sull’immobile da riqualificare. Ma, stando a quanto è stato affermato dall’Ufficio Giuridico della Presidenza del Consiglio dei Ministri e riportato da Il Sole 24 Ore, questo scoglio potrebbe essere superato, dando così nuova linfa ad una misura che è già di grande successo.



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Fino a questo momento, infatti, i proprietari di edifici con difformità potevano accedere al bonus soltano nei casi in cui le difformità fossero inferiori al 2% e in cui l’accertamento di conformità avessero dichiarato queste difformità sanabili attraverso apposita procedura. Praticamente impossibile, se non quanto meno farraginoso, dunque, accedere al Superbonus. Ma la modifica, resa necessaria per un vulnus che si è creato in materia di ricostruzioni dopo il terremoto del 2016 in Abruzzo e Lazio, introduce importanti novità. Con una nota del 18 gennaio 2021 si affronta un problema sostanziale, ovvero quello degli edifici con abusi edilizi che non possono beneficiare degli aiuti dello Stato. Infatti, un edificio colpito dal terremoto è formalmente inagibile a causa dei danni subiti e quindi non potrebbe accedere alla misura di sostegno.



La normativa è intervenuta per affermare il principio che, se il proprietario demolisce la casa con abusi e la ricostruisce senza abusi di fatto può evitare la complessa procedura che avrebbe dovuto seguire di norma, l’importante è che esista almeno un titolo legittimo da prendere come riferimento e che la casa non sia stata costruita completamente in modo abusivo. Questa modifica potrebbe anche essere estesa a tutte quelle zone non interessate dal terremoto, ammesso che i proprietari dell’immobile paghino una sanzione da € 516 a € 5164 e seguano la trafila documentale richiesta.



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