Durante la pandemia le piattaforme di web streaming hanno avuto un grande successo, poiché sono state utilizzate per accorciare le distanze tra le persone. Tra queste c’è senza dubbio Zoom, le cui quotazioni sono letteralmente schizzate nel 2020, con un incremento stimato del 600% rispetto all’anno precedente. Anche per questo motivo, l’azienda fondata da Eric S. Yuan ha deciso di ricambiare la fiducia degli utenti, lanciando un fondo di 100 milioni di dollari per finanziare sviluppatori e startupper con idee innovative. Entrando nel merito, lo Zoom Apps Fund – questo il nome del fondo – prevede che le società in portafoglio ricevano investimenti iniziali tra i 250mila e i 2,5 milioni di dollari per creare soluzioni che diventeranno fondamentali per lo stesso Zoom.
Questa sorta di mecenatismo dei tempi moderni, infatti, è chiaramente volto ad aumentare i settori di competenze della compagnia di conferenze, in modo da migliorare il proprio ecosistema di innovazione e al contempo premiare tanti giovani imprenditori intenzionati a piazzare sul mercato un’App o un sito di servizi. A conferma di questo obiettivo vi sono anche le parole del founder di Zoom. “Ho fondato Zoom nel 2011, quasi dieci anni fa. Senza il supporto dei primi investitori, Zoom non sarebbe quello che è oggi”, ha affermato Eric S. Yuan, fondatore e ceo di Zoom. “Quello che ho imparato nell’ultimo anno è che dobbiamo mantenere le riunioni produttive e divertenti. La mia speranza è che lo Zoom Apps Found permetterà ai nostri clienti di collaborare in maniera ancora più fluida e, allo stesso tempo, aiuterà gli imprenditori a creare nuove attività, man mano che la nostra piattaforma si evolve”.
Ecco perché questo risulta essere il momento giusto per interrogarsi sul futuro. Basti pensare che, dopo l’annuncio della messa in commercio del vaccino per il Covid-19, Zoom Video Communication ha fatto registrare in quel giorno un crollo in borsa del 17%, questo perché le sorti dell’applicativo ormai si ritengono fortemente collegate all’isolamento dettato dall’emergenza sanitaria. Tuttavia, secondo diversi analisti, il titolo dovrebbe reggere anche dopo la pandemia. Infatti, nonostante il netto calo osservato in quell’occasione, le quotazioni si sono riprese insieme alle vendite, con le previsioni di ricavi riportate per il quarto trimestre del 2020 che si sono attestate tra gli 806 e gli 811 milioni di dollari. Certamente, con la possibilità di tornare ad incontrarsi fisicamente, sarà difficile aspettarsi gli stessi risultati degli ultimi mesi del 2020 ed è plausibile che si assisterà ad un tasso di abbandono rilevante degli utenti che detengono una versione a pagamento dell’abbonamento. Ciononostante, secondo gli analisti, le prospettive nel lungo periodo della piattaforma potrebbero confermare il valore del servizio anche dopo la fine della pandemia.
Come insegnano tutte le buone prassi della programmazione aziendale è proprio nei momenti di incertezza che si programma il futuro, per aprirsi a nuovi successi. In questo processo di costruzione di nuovi significati, quindi, possono giocare un ruolo fondamentale delle menti giovani, delle idee creative e delle innovazioni da mettere subito in campo. Ecco perché risulterà decisivo l’apporto che daranno le candidature al nuovo progetto “Zoom Apps Found”. In uno scenario del genere si può immaginare come Zoom potrà riuscire a mantenere il suo ruolo da leader del settore e accrescere il valore dei propri titoli, anche se magari non ai ritmi mostruosi a cui si è abituata lo scorso anno. Il futuro e adesso: Zoom guarda con interesse ad aziende che abbiano già un prodotto valido con un potenziale sul mercato, disposte a sviluppare applicazioni, integrazioni, hardware, API, SDK per migliorare la piattaforma. Per candidarsi basta compilare il form online su https://explore.zoom.us/docs/en-us/fund/apply.html e inviare un breve video di presentazione.
di Francesco Gasbarro