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Il campionato europeo di calcio si è disputato, per la prima volta, con la formula itinerante, formula già bocciata da quasi tutti, con partite ospitate in diverse nazioni anziché in una sola, e mai come in questa circostanza a tenere banco non sono gli aspetti tecnici ma quelli economici. Tutte le trasmissioni e giornali sportivi, gira e rigira, finiscono sempre per parlare dello stesso argomento: i soldi.

Siamo stati un popolo di “commissari tecnici”, poi siamo diventati, o meglio ci hanno fatti diventare, un popolo di virologi e i più attenti e assidui frequentatori, in poltrona da casa, di trasmissioni televisive sul tema, anche epidemiologi, ora siamo tutti esperti di economia e, sempre i più attenti eccetera eccetera eccetera, esperti di alta finanza, non per colpa o merito del PNRR ma semplicemente perché le società di calcio sono in cattive acque economiche e ognuno conosce la ricetta giusta per tirarle fuori. Ogni volta il termine di paragone di guadagni sproporzionati e immeritati, rispetto alla quasi totalità dei “poveri cristi”, coinvolge i nostri politici, eppure, se vogliamo farli sentire dei poveracci, non c’è bisogno di scomodare capitani d’industria piuttosto che grandi manager di aziende internazionali, basta sfogliare l’album delle figurine dei calciatori per accorgersi che questi ragazzi, adesso, capita l’antifona, restano a giocare il più a lungo possibile, sicuramente oltre l’età di ragazzi, viaggiano su cifre quasi impronunciabili per i “poveri cristi”, di cui sopra, come noi: centinaia di migliaia o, addirittura milioni, di euro al mese.

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Talvolta ci si meraviglia delle attenzioni e delle cure rivolte a questi ragazzi ma come si può fare diversamente visto il capitale che rappresentano per le società che li ingaggiano? Questi giovanotti sono delle vere e proprie industrie in movimento, nel senso che si muovono, si allenano, corrono. Per avere idea, però, di cosa stiamo parlando bisogna, per forza, fare qualche cifra e allora vediamo quanto guadagnano e chi sono quelli impegnati a correre e segnare gol in questo campionato europeo di calcio. Solo alcuni, non tutti, giusto per avere un riferimento concreto per i nostri sogni di inizio estate: Al primo posto c’è Cristiano Ronaldo, giocatore della Juventus e della nazionale portoghese, il suo guadagno lordo annuale è di sessanta milioni di euro a cui aggiungerne circa una ventina tra sponsor e pubblicità. Al secondo posto, ma distaccati di parecchio, ci sono tre giocatori della Francia: Kylian Mbappè (Paris Saint Germain), Paul Pogba (Manchester United) e Antoine Griezmann (Barcellona), ognuno guadagna ventitre milioni di euro all’anno. Si differenziano per i guadagni da sponsor e pubblicità: cinque milioni per Griezmann, sei per Pogba, quattordici per Mbappè. Proseguendo troviamo Robert Lewandowski (Bayern Monaco), giocatore della nazionale polacca. Il “poveretto” si deve accontentare di ventidue milioni di euro di ingaggio e appena quattro milioni tra sponsor e pubblicità. Un po’ staccato troviamo Gareth Bale (Real Madrid/Tottenham), capitano della nazionale del Galles, con sedici milioni di euro di ingaggio e sei di sponsorizzazioni e pubblicità.

E i nostri? Una cosa è certa, a queste cifre non si avvicinano, poveretti. Il primo è Gianluigi Donnarumma (ex Milan) con un ingaggio di sei milioni di euro all’anno. Non ci sono riferimenti di sponsor e/o pubblicità, per lui e anche per gli altri. Segue a ruota Leonardo Bonucci (Juventus) cinque milioni e mezzo di euro all’anno. Lorenzo Insigne (Napoli) quattro milioni e mezzo di euro all’anno. Federico Bernardeschi (Juventus) quattro milioni di euro all’anno. Giorgio Chiellini (Juventus) tre milioni e mezzo di euro all’anno. Chi tiene tutti a debita distanza è Lionel Messi (Barcellona) argentino, con settantasette milioni di euro lordi all’anno, a cui aggiungerne quaranta tra sponsor e pubblicità. E le donne nostrane che giocano a calcio? Le calciatrici italiane sono lontanissime dai guadagni dei colleghi uomini anche se, adesso che sono state riconosciute professioniste, qualcosa di più del semplice rimborso spese di prima, una calciatrice di serie A guadagnava come rimborso spese circa 1.200,00 euro lordi al mese, dovrebbero riuscire a guadagnare. Comunque, non si sentano sole e abbandonate, le nostre, poiché, nell’elenco dei primi cento sportivi più pagati al mondo, non risulta esserci una donna, men che meno una giocatrice di calcio. Per gli amanti e solo per loro, una curiosità: gli sportivi più pagati sono quelli di basket, calcio e football. “Tutto il resto è noia….”

Antonio Caivano

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