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Il 75% dei visitatori e il 78% degli introiti in meno. Questo, nel 2020, il bilancio agghiacciante per i musei secondo i dati del sistema statistico nazionale del Ministero della Cultura. Fra le regioni che più hanno sofferto le chiusure dei musei e dei parchi archeologici statali, troviamo Lazio, Puglia, Toscana, Piemonte, Veneto, Liguria e Lombardia per quanto riguarda i visitatori, mentre per gli introiti sono state penalizzate maggiormente Campania, Lazio, Toscana e Puglia. Particolarmente piagati i siti archeologici come il Colosseo e Pompei, che hanno perduto tra l’84% e l’85% per visitatori e introiti. Fra i musei meno scalfiti dalla pandemia, spicca in cima alla top 30 dei più visitati nel 2020 la Galleria degli Uffizi, diretta fin dal 2015 da Eike Schmidt, riconfermato nel 2019. E che, come il suo stesso museo, ha vissuto sulla sua pelle il dramma del virus, essendo risultato positivo al Covid nel novembre dello scorso anno.



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Il contagio e la conseguente quarantena non hanno tuttavia fermato il solerte storico dell’arte tedesco, uno dei massimi esperti e conoscitori di scultura europea del Rinascimento e Barocco con oltre 200 pubblicazioni scientifiche al suo attivo. Schmidt ha infatti rivendicato cifre piuttosto consolatorie per il suo museo nell’annus horribilis succitato: “Nel 2020 abbiamo avuto complessivamente 1.206.175 visitatori (Uffizi: 659.043; Palazzo Pitti: 198.270; Giardino di Boboli 348.862)” ha dichiarato all’Associazione Stampa Estera in Italia, “il 27,5% dell’anno precedente, nonostante il Covid e tutto quello che ha comportato in termini di chiusure e restrizioni. Questo ci posiziona al settimo posto tra i musei d’arte di tutto il mondo – nel 2019 eravamo al nono posto in classifica”. E ancora: “Tuttavia, nel 2020 abbiamo riscontrato anche degli sviluppi molto positivi: le popolazioni cittadina e regionale si sono riappropriate dei nostri musei, sia in presenza che attraverso i media digitali. Inoltre abbiamo visto un incremento come mai prima nelle visite e interazioni con gli Uffizi da parte dei giovani fino a 25 anni”. Un risultato attribuito al cosiddetto “effetto Socrate-Ferragni”, con le pubblicizzatissime visite agli Uffizi da parte delle due giovani influencer Martina Socrate, star di Tik Tok, e ovviamente Chiara Ferragni.

E i dati sono oltremodo incoraggianti: la fascia di età 19-25 è passata dal 6,1% del 2019 al 14,3% del 2020. “Una crescita del +134,4% rispetto all’anno precedente” segnala soddisfatto Schmidt. Fresco di trasferta in Puglia per presenziare sul palco del TedxBarletta, il “direttorissimo” ha insistito proprio sul rinnovato rapporto tra musei e giovani, sui quali a suo parere occorre puntare capillarmente nel prossimo futuro. “Siamo i custodi dei tesori artistici, ma è importante trasmetterli alle generazioni future per far sì che non vadano persi” ha dichiarato alla Gazzetta del Mezzogiorno. Analizzando anche com’è cambiato il rapporto tra l’uomo e l’Arte durante la pandemia, periodo che ha visto gli Uffizi visitati da un maggior numero di italiani rispetto al passato. “L’esperienza del Covid tra chiusure e distanziamento sociale ha creato nuove norme di comportamento: l’anno scorso gli italiani hanno riscoperto le bellezze del loro Paese”, commenta Schmidt, il quale reputa “cosa sana conoscere le bellezze vicine e poi spostarsi. I fiorentini erano esperti dei musei di New York, Parigi, Londra ma non di quelli della loro città e regione”. Da questo assunto nasce dunque la strategia denominata “Uffizi Diffusi”, con l’estensione del museo su scala regionale e l’invio in “trasferta” delle opere della Galleria in musei più piccoli, in altri comuni della Toscana ma anche a Forlì e Ravenna, allo scopo di apportare benefici culturali ed economici alle località interessate, rivitalizzando così prestigiosi monumenti come la Villa Medicea dell’Ambrogiana a Montelupo Fiorentino, tanto per fare un esempio fra molti.



Una dinamica che si muove di pari passo alla tendenza delineatasi nel 2020 con i viaggi internazionali “proibiti” dalla pandemia, ovvero quella della riscoperta dei piccoli borghi e del turismo di prossimità. L’iniziativa degli “Uffizi Diffusi”, a parere del direttore Schmidt, potrebbe servire anche da modello per le altre città d’arte e per altri territori. “L’idea è però di trasformare tutto questo in un network stabile” dichiara il direttore Schmidt, “al punto di avere una parte del nostro sito web appositamente dedicata ai musei toscani e alle iniziative degli Uffizi Diffusi. Sarà una grande operazione in fieri: via via, ogni anno, si aggiungeranno sempre nuove iniziative, piccole e grandi”. Secondo Schmidt, anche il 2021 non sarà rose e fiori, tanto che sottolinea: “Per i musei non aspettiamo la ripartenza vera prima dell’anno prossimo. Dal 2022 ci aspettiamo il ritorno alla grande richiesta che c’era prima”. Questo grazie anche alle quindici nuove sale dedicate alla pittura del ‘500 fiorentino e romano inaugurate il giorno della riapertura al pubblico. Quanto all’estero, il direttore si sta impegnando con diligenza per organizzare esposizioni, “tese a suscitare interesse non solo per la Toscana, ma anche per l’Italia”.

E pochi giorni fa Eike Schmidt ha aggiunto un altro trofeo al suo carnet. La “Notte Europea dei Musei” in programma a Firenze lo scorso sabato 2 luglio, è stata infatti un grande successo. Ben 1562 persone sono accorse ad ammirare i capolavori degli Uffizi. Promossa dal Ministero della Cultura, l’iniziativa che ha previsto l’ingresso nella fascia oraria compresa fra le 19 e le 22, e al costo simbolico di un solo euro, ha segnato il ritorno alle aperture serali dopo la brusca interruzione dovuta al covid. “È un dato che non può che farci piacere” ha commentato lo stesso Schmidt riguardo al successo della Notte europea, “ma soprattutto un segno tangibile del desiderio fortissimo delle persone di tornare a godere della bellezza e dei piaceri della vita dopo lo stop forzato di un anno e mezzo imposto dalla pandemia”. E ancora: “È stata una ottima occasione per godere dei capolavori del museo in una luce diversa, più intima, quella del tramonto e della sera, ed anche, perché no, per un brindisi alla ripartenza sulla bellissima terrazza degli Uffizi”. Allusione allo splendido panorama che si gode dalla terrazza sulla Loggia dei Lanzi, affacciata su Piazza della Signoria.

Intanto, per quanto riguarda la regione che ospita la Galleria degli Uffizi, è in pieno fulgore la campagna “Rinascimento senza fine”. Rinascimento inteso come periodo storico-culturale, ma anche nel senso di “rinascita” e “ripartenza”. Come ha spiegato il presidente Eugenio Giani, “‘Rinascimento senza fine’ punta su un progetto di promozione turistica e di identità, che vuol delineare i tratti distintivi della Toscana […] Un disegno strategico coordinato e sviluppato dall’assessorato regionale al turismo, mettendo in campo risorse consistenti per consentire la ripartenza ad un settore cruciale”. Francesco Palumbo, direttore di Toscana Promozione Turistica, sottolinea invece che la campagna punta “sui prodotti turistici individuati come nuove motivazioni di viaggio e contestualmente mira a favorire la promo commercializzazione delle imprese creando opportunità di mercato alle loro offerte, rafforzando il brand della Toscana attraverso i suoi asset strategici ma anche dando visibilità a nuove proposte in linea con le tendenze attuali”. Una strategia di rilancio del turismo nella regione piegata dal covid, dunque, che nell’emergenza ha peraltro fatto di necessità virtù. Benché, infatti i protagonisti principali di “Rinascimento senza fine” siano i paesaggi, il mare, le tavole conviviali e intime, la perfetta e suggestiva simmetria delle piazze toscane e la meraviglia dei monumenti, senza contare l’edonismo del relax psicofisico con le tante e rinomate località termali, l’iniziativa dona abbrivio anche ai nuovi stili di vita nati dalla pandemia, come quello di lavorare in smart working connessi con ogni angolo del mondo, sullo sfondo delle meraviglie toscane come per esempio le verdi bellezze della Val d’Orcia. Smart working che si abbina necessariamente all’opzione del “long stay”, ovvero del lungo soggiorno di oltre due settimane, per conciliare gli obblighi del lavoro con il relax di una vacanza con tutti i comfort. Anche questo è “rinascimento”, in fondo.

Sulla scia degli Uffizi e della strategia di Eike Schmidt, anche la campagna della regione Toscana si propone di raggiungere, oltre al grande pubblico, i cosiddetti Millennials, ovvero chi è nato a partire dagli anni Ottanta, e la generazione X, quella degli under 24. La prima campagna di marketing di “Rinascimento senza fine” avrà come destinazione il già citato turismo di prossimità (Centro e Nord Italia), per poi dipanarsi anche verso Germania, Francia, Regno Unito, Olanda e Svizzera e, successivamente, anche oltre, fino ai mercati di lungo raggio. Questo, ovviamente, in base alla situazione sanitaria globale (ultimamente con particolare attenzione alla preoccupante variante Delta) e ai movimenti delle prenotazioni. Parte integrante della campagna, il portale visittuscany.com, gestito da Fondazione Sistema Toscana e vetrina di tutte le offerte degli operatori che hanno aderito all’invito e all’occasione offerta dalla Regione.

A cura di Marco Zonetti



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