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Non bastavano gli aumenti sui beni alimentari e sulle bollette gas-luce. A gravare sul paniere generale delle famiglie italiane sarà anche il caro benzina, con il carburante che ha raggiunto dei prezzi mai così alti dal 2014. Stando a quanto riportano le stime settimanali del Ministero della Transizione Ecologica il prezzo medio della verde in modalità self si attesterebbe sugli € 1,670 euro al litro (con leggere variazioni tra regione e regione).



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Quest’ultima rilevazione conferma un massimale più alto dalla fine dell’ottobre 2014, quando viaggiava in media a 1,681 euro. Sale anche il prezzo del diesel, in rialzo di 6,58 centesimi, a 1,516 euro al litro. Sulla scorta di questi dati, in media un pieno è aumentato di €11,46 rispetto allo scorso anno. Un rincaro che si stima possa gravare per ulteriori 336 euro all’anno sulle famiglie che posseggono autoveicoli. Un aumento spropositato che trova le sue motivazioni nell’aumento globale dei costi delle materie prime tra cui rientra appunto anche il carburante.



Sono tante le voci di protesta che si sono levate, soprattutto dalle associazioni di consumatori. “Bisogna che il Governo intervenga non solo su luce e gas, ma anche sul caro benzina, riducendo le accise sui carburanti. Altrimenti queste tre voci rischiano di far schizzare verso l’alto l’inflazione con ripercussioni sul potere d’acquisto delle famiglie e, di conseguenza, sui consumi” – chiede Massimo Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.



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