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Mentre il Paese è diviso dalla diatriba tra entusiasti fautori del green pass e strenui avversari del “passaporto verde”, a partire dal 15 ottobre 2021 quest’ultimo è esteso obbligatoriamente a tutti i dipendenti pubblici e privati, e in tutti i luoghi di lavoro: nelle fabbriche, negli uffici e negli studi professionali.



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A dispetto dei detrattori, tra i quali si annoverano anche diversi intellettuali di sinistra e personaggi illustri, i dati a disposizione dei tecnici evidenziano tuttavia uno scenario assai roseo per la ripresa, con l’Italia che corre più dell’Europa. Nel primo semestre del 2021, come scrive Il Messaggero, “la produzione nella meccanica è aumentata di quasi il 30 per cento, arrivando poco al di sotto dei livelli del 2019, quelli immediatamente precedenti alla pandemia”. E il dato sorprendente è che, per l’appunto, il nostro Paese appare ancor più virtuoso dell’Europa.

“Fatto 100 il volume di produzione di gennaio del 2020, l’Italia è a quota 102, il resto del continente ancora a 97,4. Anche le esportazioni hanno preso a correre. Nell’ultimo rapporto della Sace si stima per quest’anno un aumento dell’11,3 per cento dei beni di valore. Di nuovo si prevede a breve il ritorno a livelli precedenti alla pandemia”. Stando all’Istat, inoltre, a luglio è stato riscontrato un andamento della produzione più soddisfacente rispetto alle aspettative, tanto che la stessa Coldiretti ringrazia l’introduzione del green pass per aver evitato “uno spaventoso crac da 30 miliardi al settore dell’agricoltura, introducendo inoltre flessibilità nel lavoro”.



Anche dal punto di vista istituzionale c’è ovviamente ottimismo. Il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti (Lega) sottolinea che “Le decisioni difficili assunte dal governo, come l’obbligo del green pass sul lavoro, sono volte non a limitare la libertà, ma ad aumentarla. Ribadendo: “Abbiamo fatto queste misure per riaprire, mentre l’alternativa era tornare indietro”. Gli fa eco il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5s), liquidando le proteste dei detrattori del passaporto verde: “Il green pass è fondamentale per far decollare la ripresa e renderla sempre più solida, evitando nuove chiusure”. Ancor più ottimista il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta (Forza Italia) che snocciola alcuni dati significativi: “Stiamo vivendo un momento magico come Paese, Fauci ha detto che siamo tra i più bravi per la vaccinazione, stiamo uscendo bene dalla pandemia, stiamo crescendo del 6% e forse anche di più: non dovrei dirlo, ma se la strategia del Green Pass funziona viaggiamo verso il 7% di Pil. E’ una congiuntura astrale strepitosa”.

Lo stesso Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini (Pd) vede all’orizzonte, grazie al green pass, un autunno di ripresa anche per il mondo dello spettacolo, fra i settori messi in ginocchio e più provati dalla pandemia. Così come l’artigianato, piegato tragicamente dal Covid-19. Secondo il Presidente di Confartigianato Marco Granelli: “L’estensione dell’obbligo di green pass apre la strada alla ripartenza dell’economia e all’uscita dalla crisi. Cogliamo segnali positivi e di fiducia dai nostri imprenditori. Consideriamo l’estensione del green pass una misura importante per tutelare la salute dei cittadini e favorire la ripresa dell’economia”.

E la ripresa italiana ha peraltro sorpreso anche l’agenzia di rating Fitch, inducendola a rivedere le sue previsioni sul nostro Paese. Nel nuovo Global Economic Outlook, Fitch annuncia infatti di avere “rivisto al rialzo le previsioni di crescita del Pil 2021 per l’Italia al 5,7%, dal 4,8% di giugno”. Una revisione che, sottolinea, “è in gran parte il risultato di un risultato di crescita molto forte nel secondo trimestre con un aumento del 2,7%, al di sopra delle nostre aspettative di +1,4%”. Tutto questo grazie alla “ripresa più rapida del previsto nell’attività dei consumatori” dopo la revoca delle maggior parte delle restrizioni. “Sebbene i casi di variante Delta siano in aumento da luglio, si sono stabilizzati ad agosto e anche il numero di vaccinazioni è migliorato”. La capillare campagna vaccinazioni, stimolata anche dall’introduzione del green pass, ha dato un impulso all’economia che, secondo Fitch, “si è ripresa più velocemente del previsto e gli indicatori anticipatori per il terzo trimestre continuano a sembrare solidi”. La buona notizia è che, secondo le previsioni di Fitch, l’economia italiana potrebbe tornare al livello pre-pandemia nel secondo trimestre del 2022.

A cura di Marco Zonetti



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