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Le conseguenze del caro energia stanno riguardando anche il settore della produzione industriale. Infatti, secondo una stima di Confindustria, la produzione industriale italiana è stimata in forte caduta a gennaio -1,3%, dopo -0,7% a dicembre. Una scelta o una imposizione? Sta di fatto che l’industria italiana sta subendo un forte freno a causa dell’aumento vertiginoso dei costi dell’energia che incide senz’altro sulle dinamiche di produzione.

Produzione industriale: le stime di Confindustria

Lo calcola il centro studi di Confindustria indicando che “la contrazione è dovuta al caro-energia (elettricità +450% a dicembre 2021 su gennaio 2021) e al rincaro delle altre commodity che comprimono i margini delle imprese e, in diversi casi, stanno rendendo non più conveniente produrre. A questo si sommano le persistenti strozzature lungo le catene globali del valore. Tale dinamica mette a serio rischio il percorso di risalita del PIL avviato lo scorso anno.

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Un andamento coerente con gli altri indicatori

L’inversione di tendenza della dinamica della produzione industriale – si legge ancora sul sito di Confindustria – è coerente con l’andamento dei principali indicatori congiunturali che negli ultimi mesi hanno segnalato un’attenuazione della favorevole performance economica. L’affievolirsi della fiducia delle imprese manifatturiere, in particolare il calo delle attese produttive, riflette principalmente l’acuirsi degli ostacoli alla produzione che, nel 4° trimestre, hanno penalizzato enormemente l’attività economica. L’insufficienza di materiali e la scarsità di manodopera hanno toccato i valori massimi degli ultimi dieci anni. Significativi anche gli aumenti senza precedenti dei costi di esportazione e dei tempi di consegna.

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