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Di fronte agli allarmanti dati diffusi da Arera, il Governo non ha più alibi. Ora deve intervenire per finalizzare gli extra-profitti generati dalle società dell’energia nel 2022 per contrastare il caro-energia. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati forniti dall’Autorità secondo cui nel primo trimestre dell’anno le bollette della luce sono cresciute del +131%.

Le strategie per arginare il caro-energia

“Gli extra-profitti incamerati dalle società dell’energia valgono, secondo le nostre stime, la bellezza di 27,9 miliardi di euro solo nel 2022. Un pozzo al quale il Governo può e deve attingere per reperire risorse da destinare alla riduzione delle bollette – afferma il presidente Furio Truzzi. Non si tratta di “scippare” per decreto fondi alle aziende produttrici ma di anticipare subito risorse per fermare l’emorragia”. “Se l’esecutivo non riuscirà al più presto a cambiare il meccanismo di calcolo del prezzo dell’energia migliaia di piccole imprese saranno costrette a chiudere. Mentre le famiglie – per le quali chiediamo oggi un innalzamento dei tetti di reddito previsti per la fruizione dei bonus riconosciuti dallo Stato – dovranno tagliare i consumi con danni incalcolabili per l’economia italiana” – conclude Truzzi.

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Un modello di impresa che guarda alla sostenibilità

In una congiuntura tanto critica dal punto di vista energetico, arrivano notizie confortanti per quanto riguarda le imprese orientate alla sostenibilità. Cassa Centrale Banca si è infatti aggiudicata il bando, nel ruolo di capofila di un pool di Banche, per un’operazione da 22 milioni di Euro. Tali risorse andranno a sostegno del piano di strutturazione del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti da parte di Eco ambiente Srl, società affidataria “in house” della gestione del ciclo dei rifiuti della Provincia di Rovigo. L’operazione consentirà a Eco ambiente di elevare la percentuale di raccolta differenziata dall’attuale 65% all’80%. Gli obiettivi del piano di investimenti prevedono una riduzione del 15/20% dei rifiuti totali e una diminuzione dei rifiuti indifferenziati per abitante.

Al finanziamento – che ha una durata complessiva di 9 anni ed è coordinato da Cassa Centrale Banca – partecipano 5 Banche:

  • la Banca del Veneto Centrale (Gruppo Cassa Centrale)
  • l’Istituto di Credito Adria Colli Euganei (Gruppo Cassa Centrale)
  • la Banca Popolare Etica
  • Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige
  • Banca di Cividale Eco ambiente Srl

Il ciclo dei rifiuti della provincia di Rovigo

La società, che ha recentemente rinnovato la concessione per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti della Provincia fino al 31 dicembre 2050, raccoglie e tratta 121.000 tonnellate di rifiuti all’anno. Di questi il 65% circa viene differenziato negli impianti di proprietà. Il piano di investimenti predisposto prevede la strutturazione del servizio attraverso l’adeguamento di mezzi, contenitori, realizzazione ecocentri e la realizzazione o revamping degli impianti industriali di recupero, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani e speciali. Il Finanziamento a supporto del piano di investimenti è stato oggetto di un bando ad evidenza pubblica al quale Cassa Centrale Banca ha deciso di aderire recependo il forte interesse delle due Banche del Gruppo operanti sul territorio: Banca del Veneto Centrale e Banca Adria Colli Euganei.

“Questa operazione – commenta Stefano Nicolini, Responsabile del Servizio Corporate Nord Finanza Strutturata – è un’ulteriore conferma del nostro impegno per la ripresa della competitività del sistema Italia. Anche nel perimetro delle attività legate al PNRR. L’operazione con Eco ambiente Srl è una dimostrazione tangibile della nostra attenzione alla sostenibilità ambientale e alle sinergie che si possono ottenere facendo sistema con le realtà radicate sul territorio come Ecoambiente”.

A cura di Tommaso Mazziotti

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