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L’inflazione è per gli adulti quello che il “lupo cattivo” è per i bambini, anche in Italia. Scopriamo cos’è realmente questo “mostro” partendo da una considerazione positiva che potrebbe riabilitarlo come già avvenuto con il lupo. L’inflazione non è sempre un segnale di crisi ma, talvolta può essere un indicatore di crescita economica. Non ora.

Ma che cos’è l’inflazione? Quanto incide in Italia?

E’ l’aumento del costo della vita, l’aumento di beni e servizi con, conseguente, diminuzione del potere d’acquisto della moneta. Più semplicemente, per comprare quello che prima compravo con 1 euro oggi quell’euro non basta, ci vuole qualcosa in più. Con gli stessi euro di prima oggi posso comprare meno cose. Perché si verifichi l’inflazione non basta l’aumento di un singolo prodotto o servizio ma un insieme di essi.

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Il “paniere” dei consumi degli italiani

A tale riguardo, in Italia, si usa il cosiddetto “paniere” nel quale ci sono diversi prodotti e servizi che le persone consumano e usano quotidianamente. Il calcolo dell’inflazione è affidato all’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) che verifica, mensilmente, la variazione dei prezzi, prefissati, dei prodotti e servizi inseriti nel paniere. Il “paniere” viene aggiornato ogni anno e i prodotti e servizi, in esso inseriti, rappresentano i comportamenti d’acquisto delle famiglie tenendo conto dei cambiamenti che intervengono sia nell’offerta del mercato che degli aspetti economici e sociali che condizionano tali comportamenti. Ad esempio nell’ultimo anno, tra i 1772 prodotti attualmente presenti nel paniere, sono stati inseriti le mascherine chirurgiche, le FFP2 e i test fai-da-te per il Covid.

Da cosa è determinata l’inflazione?

L’inflazione è determinata, prevalentemente, dalla domanda e dall’offerta, se c’è più gente che compra certi prodotti o utilizza, maggiormente, certi servizi i prezzi relativi tendono ad aumentare. Più un bene è richiesto, più chi lo vende tende ad alzarne il prezzo visto che il numero dei possibili compratori aumenta. Un altro motivo che provoca l’inflazione è l’aumento del prezzo per produrre o offrire un bene o un servizio. Se produrre la pasta e le automobili costa di più, rispetto a prima, i loro prezzi aumentano.

Gli aumenti dei nostri giorni, l’inflazione in Italia

Arrivando ai nostri giorni, constatiamo un aumento dei prezzi delle risorse energetiche utilizzate dalle industrie per produrre beni e servizi acquistati quotidianamente dagli italiani. Ciò ha comportato un aumento generalizzato con maggior coinvolgimento delle spese domestiche i cui rincari pesano, soprattutto, nella vita quotidiana delle famiglie, perché si tratta di spese difficilmente eliminabili i cui i rincari diventano problematici. Osservando, nel “paniere”, i beni considerati per calcolare l’inflazione, vediamo che l’aumento maggiore riguarda l’acqua, la luce e il combustibile che ha coinvolto, quest’ultimo, il settore dei trasporti che a loro volta hanno condizionato i costi dei prodotti al supermercato o al mercato. Già negli ultimi mesi del 2021, la lenta uscita dalla pandemia e la conseguente ripresa lavorativa delle industrie, aveva provocato una maggiore richiesta di gas e petrolio e i prezzi avevano subito qualche rialzo.

L’aumento del costo dell’energia

L’aumento del costo dell’energia era, quindi, già in corso, ma ha continuato a salire ancora di più con la guerra in Ucraina. Il gas e il petrolio sono essenziali, in questo momento, in attesa della riconversione energetica prevista dal PNRR, per il riscaldamento delle case, far muovere le nostre auto, produrre energia elettrica e far viaggiare i prodotti che vengono distribuiti in tutta Italia. Le conseguenze di questi aumenti hanno frenato le prospettive di crescita economica di tutti i Paesi europei e l’Italia, per la maggiore dipendenza d’approvvigionamento di fonti energetiche da altri paesi, fa registrare una maggiore inflazione e conseguente aumento di tutti i beni e servizi.

Le prospettive nell’immediato non sono positive e il periodo di difficoltà potrebbe prorogarsi più a lungo di qualsiasi previsione attuale, la speranza è che la guerra termini il più presto possibile, soprattutto per motivi umanitari e perché l’economia internazionale possa riprendersi e, sperando che abbia imparato la lezione attuale, mettersi al servizio della gente di tutto il mondo e del benessere quotidiano di ognuno.

A cura di Antonio Caivano

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