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Il deputato leghista Massimiliano Capitanio è il nuovo commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom). Classe 1974, padre di due figli, giornalista professionista, eletto nel 2018 deputato con la Lega nel collegio Lombardia I, già membro della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, s’iscrive a pieno titolo nel novero di quegli esponenti del Carroccio molto impegnati sul territorio. Scrupoloso e attento nel valorizzare ogni istanza del proprio elettorato, capace di coltivare uno specifico impegno, contemporaneamente impegnato nelle periferie di elezione e nei palazzi delle Istituzioni. Abbiamo incontrato l’on. Capitanio in una solita giornata di grandi impegni e appuntamenti, di tensioni ormai quotidiane, provocati dal fronte bellico sciaguratamente aperto da Putin con l’Ucraina e con l’Europa e l’Occidente intero.

Innanzitutto, complimenti per la sua nomina, onorevole Capitanio. La prima curiosità che ne consegue immediatamente: il mandato di Agcom impone di lasciare gli scranni di Montecitorio. Emozioni, pentimenti o che cosa?

“Il mio nuovo incarico – così il debutto del neocommissario Agcom – è sicuramente impegnativo ed anche entusiasmante. Lascio la politica, però, solo formalmente, poiché considero che il mio impegno politico prosegua anche se con modalità diverse da quelle che già svolgevo in Commissione Vigilanza”.

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L’Agcom è uno snodo vitale e rilevante delle telecomunicazioni e della digitalizzazione nel nostro Paese. É l’autorità di garanzia per eccellenza e, soprattutto, è uno strumento di libertà fondamentale per gli utenti. Quali le priorità dell’Agcom?

“Molte delle priorità – dichiara l’esponente leghista – sono quelle per l’appunto già tracciate nelle sue caratteristiche istituzionali e fondative. Realizzazione della rete di telecomunicazioni, rapporto più armonico con le grandi piattaforme, contrasto alla pirateria audiovisiva. Con una particolare sottolineatura su quest’ultimo punto – spiega meglio Capitanio -. Qui l’attenzione che dobbiamo rivolgere deve essere costante e straordinaria, poiché il settore specifico procura alla criminalità affari per più di 2miliardi. Insomma, urge il massimo impegno per educare alla vigilanza digitale. In questa direzione muovono i Co.re.com. (Comitati regionali per le comunicazioni, ndr) che sono già impegnati in larga scala su questioni territoriali…”.

I Corecom operano ormai come organi decentrati dell’Agcom e assolvono ad alcune funzioni proprie dell’autorità…

“L’auspicio è di promuovere in questo senso la più forte cittadinanza attiva – prosegue il parlamentare leghista -. Dal punto di vista informatico, Agcom continuerà a svolgere il ruolo di garantire una informazione libera e pluralista sia sui social media che sui mezzi televisivi. L’indipendenza dell’Autority permette, in sinergia con le altre attività, di garantire un sistema di regole che verranno sempre più applicate” […]


Continua a leggere a pagg. 25 e 26 del magazine

A cura di Luigi Paolo Inglese

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