Advertisement

L’Unione Europea ha deciso l’embargo del petrolio russo. Questa è la decisione giunta a margine del Consiglio Europeo tenutosi ieri, durante il quale i paesi membri hanno adottato il sesto pacchetto di sanzioni. Sono misure volte a svolgere un ruolo da deterrente nei confronti della Federazione Russa, dopo l’invasione dell’Ucraina. Stando a quanto annunciato dai leader al termine del consiglio, la misura avrà effetti già in estate e va nella direzione della completa autonomia dell’UE dalle fonti energetiche russe.

Embargo al petrolio russo e tetto al prezzo del gas

Oltre a questo parziale embargo del gas russo è stata votata un’altra misura. Il vertice dell’Unione europea ha avallato la possibilità di individuare un tetto al prezzo del gas come misura temporanea contro la crisi energetica. Durante il vertice straordinario in corso a Bruxelles, i leader dei 27 Paesi Ue hanno approvato il paragrafo che prevede la possibilità di esplorare la misura. La proposta è stata portata avanti anche dall’Italia di Mario Draghi. “Sui prezzi alti siamo stati accontentati”, ha detto a margine del Consiglio. “La Commissione europea ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap“.

Advertisement

Il punto di vista di Draghi sulle sanzioni

“E’ stato un Consiglio europeo un po’ lungo ma dei cui risultati possiamo essere soddisfatti”. Ha aggiunto Mario Draghi in conferenza stampa. “L’accordo sulle sanzioni è stato un successo completo. Immaginarlo qualche giorno fa non sarebbe stato credibile. L’Italia non esce penalizzata dall’intesa, anche per noi l’obbligo di non importare petrolio russo scatterà alla fine dell’anno, e quindi saremo come tutti gli altri”. 

Galoppa l’inflazione nella zona UE

Nel frattempo in Italia sono giunti i dati preoccupanti sull’inflazione. La situazione dell’inflazione è diversa tra Europa e Usa e questo giustifica una politica monetaria più velocemente restrittiva negli Stati Uniti e più graduale in Europa. “L’inflazione crea dei trasferimenti di ricchezza, penalizza i settori più bassi, più poveri. Il governo finora ha speso già circa 30 miliardi proprio per mitigare l’effetto dei prezzi dell’energia sulle famiglie più vulnerabili e c’è stato un intervento anche sulle imprese. Continueremo a fare tutto quello che è necessario per aiutare i deboli e cercare anche di aiutare la produttività delle imprese”.

Sfoglia il magazine

Advertisement