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Il primato dell’Unione ritorna nella seconda lettera di costituzione in mora dove la Commissione ha deciso di continuare a perseguire le procedure di infrazione in corso nei confronti dell’Italia (INFR(2018)2273) per garantire il corretto recepimento delle direttive in materia di appalti pubblici e concessioni (direttive 2014/24/UE, 2014/25/UE e 2014/23/UE).

La lettera di infrazione per ciò che riguarda gli appalti

Ora l’Unione aspetta la riforma prevista dal PNRR per il prossimo giugno prima di sciogliere la propria valutazione sulla procedura di infrazione . Questa mira a garantire la corretta ricezione di tali direttive negli Stati membri, e, in merito, la Commissione agisce per tutelare la concorrenza leale. Ancora aperta la procedura 2018/2273 e concessi altri due mesi all’Italia per rispondere alla seconda lettera di messa in mora, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di emettere pareri motivati.

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Quattro violazioni a cui porre rimedio

Grazie al tempo concessoci da Bruxelles la Legge Delega di Riforma dovrebbe essere stata approvata e l’Italia potrebbe rispondere così con un solo colpo al doppio impegno con l’Unione. Da un lato il rispetto del termine previsto dal PNRR e poi la correzione delle norme sotto accusa. Le quattro violazioni al diritto UE imputate dalla Commissione riguardano le norme su il calcolo del valore stimato degli appalti, i motivi di esclusione, le offerte anomale e il subappalto che rimane il più delicato politicamente. Un riferimento esplicito nel comunicato della Commissione riguarda proprio il subappalto e in particolare il «divieto per i subappaltatori di ricorrere ad altri subappaltatori».

Il nodo dei supabbalti

A quest’ultima violazione il Governo ha risposto con la riforma inserita nell’articolo 49 del decreto legge 77/2021. Questa ha disposto che, dall’1 novembre 2021, il divieto generalizzato oltre il limite del 30% non sia più operativo. Con la nota del 6 aprile sembra essersi aperto il fronte delle procedure negoziate senza gara d’appalto sopra soglia e, più in generale, quello della trasparenza degli affidamenti. Una tendenza a estendere gli affidamenti diretti e quelli senza pubblicità, a diradare le procedure negoziate, si è andata via via affermando, a più livelli. A partire dal decreto legge sblocca-cantieri (Dl 32/2019) e poi nei due decreti leggi semplificazioni (75/2020 e 77/2021). […]

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A cura di Pio Savelli

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