Il gas dalla Russia va verso un definitivo stop. La notizia era nell’aria negli ultimi mesi ma adesso sembra concretizzarsi. Il conflitto in corso in Ucraina e la sempre più difficile relazione tra la Federazione Russa e l’Occidente rischiano di avere delle ricadute negative su tutto il continente europeo. Questo scenario si va concretizzando al netto di quella che è al chiusura dei “rubinetti” decisa in queste ore da Gazprom, il gigante energetico controllato dal Cremlino. Il taglio di un terzo delle forniture all’Europa è ormai realtà.
Il gas dalla Russia verso il definitivo stop, cosa cambia per l’Europa
Stando a quanto riporta l’Ansa – sulla scorta di dati forniti dall’Eni – la Russia sarebbe pronta a ridurre di un terzo le forniture all’Italia rispetto alla media degli ultimi giorni. Il timore di un taglio completo dei rifornimenti del gas russo cresce in tutta Europa e in particolare in Germania, dove si immagina che il prossimo inverno sarà “freddo, buio e caro”, come ha titolato l’edizione weekend del giornale economico Handelsblatt, immortalando una porta di Brandeburgo resa bluastra dal ghiaccio.
L’Italia deve correre ai ripari
Anche l’Italia è stretta nella morsa degli approvvigionamenti. Negli ultimi mesi il Governo Draghi ha cercato di correre ai ripari, stringendo accordi sul gas con altri paesi esteri. Ma al momento la mancata fornitura dalla Russia non è ancora del tutto “coperta” da altre rotte commerciali. Ecco perchè si parla di riaccendere le centrali a carbone e di razionare l’utilizzo dell’energia. Il prossimo inverno, anche nel Belpaese, potrebbe comportare serie difficoltà se la capacità di stoccaggio non sarà implementata già in questo periodo.
L’Eni annuncia il taglio di Gazprom
La notizia dello stop al gas dalla Russia era nell’aria. Ma oggi l’Eni ha confermato i timori. “Gazprom – scrive la compagnia italiana – ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”. Adesso è necessario un cambio di strategia per non rimanere al freddo.