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“Contro la pirateria audiovisiva, che ruba all’Italia 1,7 miliardi ogni anno e fa perdere quasi 10mila posti di lavoro, serve un’alleanza di sistema. Dal momento che ci troviamo di fronte a organizzazioni criminali, tutti devono giocare la propria parte, senza eccezioni”. Lo ha detto Massimiliano Capitanio, commissario Agcom, a margine del convegno promosso dall’associazione Cittadinanza Digitale in Senato sul tema della pirateria audio-video. La pirateria audiovisiva in Italia avanza in termini di audience, ma decresce sotto il profilo della frequenza. A rilevarlo è l’ultima indagine Ipsos, condotta per FAPAV, che ha quantificato le dimensioni del fenomeno e calcolato il danno economico potenziale che ne deriva.

Pirateria audiovisiva in Italia, la missione di AGCOM

“Agcom – prosegue Capitanio – è un presidio di legalità e sicurezza e sicuramente saprà prendere in carico gli eventuali nuovi poteri che potrebbero essere conferiti con una nuova legge antipirateria, soprattutto per tutelare gli eventi live. L’Autorità già da tempo interviene per rimuovere contenuti illeciti dal web – conclude il commissario Agcom – e in queste settimane sta lavorando per garantire la tutela dei cittadini su molti altri fronti, dal contrasto al telemarketing al regolamento sull’hate speech, dall’oscuramento delle pagine social che forniscono informazioni per pratiche illegali alla tutela del diritto d’autore”.

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Un aumento dell’incidenza della pirateria audiovisiva

A tracciare una dimensione del fenomeno è la nuova indagine di Ipsos, condotta per FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali. Sale al 43% l’incidenza della pirateria audiovisiva tra gli italiani. I dati confermano un aumento, nell’ultimo anno, dell’incidenza complessiva della pirateria tra la popolazione adulta pari al 43%, ma registrano anche un calo rilevante nel numero di contenuti audiovisivi piratati: nel 2021 si stimano circa 315 milioni di atti illeciti (il 24% in meno rispetto al 2019 e, addirittura, il 53% in meno rispetto al 2016). La pirateria in Italia avanza in termini di audience ma decresce sotto il profilo della frequenza: i film rimangono il contenuto più visto illecitamente (29%), seguono le serie/fiction (24%) e i programmi (21%).

Il caso degli sport “live” in Italia

Discorso a parte per gli sport live. Se nel 2019 per questa tipologia di contenuto la percentuale di fruizione si attestava al 10%, nel 2021 sale al 15%. Anche tra gli adolescenti si conferma lo stesso trend degli adulti. Nel 2021 l’incidenza dei pirati più giovani (10-14 anni) è salita al 51% mentre risulta in netto calo la frequenza degli atti (-20% rispetto al 2019) con una forte preferenza, in termini di contenuti fruiti, di eventi di sport live, seguiti da film, serie/ fiction e programmi. I dati Ipsos mostrano come il fenomeno sia sempre di più digitale: tra le modalità in calo il download/ P2P e lo streaming illegale, in forte crescita il numero di chi ha fruito almeno una volta delle IPTV illecite (dal 10% nel 2019 al 23% nel 2021). […]


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A cura di Giorgio Tera

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