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Quando la campanella suona tornano in mente tutte le aspettative che uno studente ha nel far ritorno sui banchi di scuola, accade anche alle aziende. Già dagli ultimi giorni di agosto si fanno i conti con gli ultimi sprazzi di libertà e con i temuti compiti per le vacanze. Un ricordo che però mai come in questo momento mi torna in mente se guardo al mondo del lavoro, chiamato a riformarsi e a stare al passo con i tempi. Si ritorna sui banchi di scuola costantemente e in tutti gli ambiti della società.

Anche i politici tornano tra i “banchi” come le aziende

In questo mese vedremo tornare sui banchi i politici, messi davanti alla prova del voto ma anche le aziende al quale lo Stato ha dato un nuovo strumento per innovarsi e aggiornarsi. Parlo della Formazione 4.0 ma anche di tutte quegli spunti che il quotidiano ci pone come problema. Può sembrare un discorso fuori traccia, o meglio parafrasando un hashtag diffuso #offtopic, ma innovarsi in questo momento significa sopravvivere. Non parlo solo della concorrenza o dei circuiti interni di produzione ma anche di grandi problemi che attanagliano le nostre aziende. Dal rincaro dei carburanti, all’instabilità economica fino ad arrivare alla carenza di materie prime, le nuove tecnologie supportate da formazione e innovazone possono essere il giusto surrogato per lenire i disagi.

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Un bivio importante per le famiglie

Pensate ad una famiglia che davanti al costo del gas decide di optare per soluzioni diverse, innovative e sostenibili come possono essere pannelli solari o rigenerare la propria abitazione per avere minimi sprechi. Un buon padre di famiglia ha una visione che serve a risolvere il problema e così un buon imprenditore deve cercare una soluzione mettendo in campo tutte le strategie possibili e per farlo ha bisogno di un personale formato ed in grado di poter stare al passo con i tempi e con le nuove tecnologie.

Quindi tornare sui banchi significa poter continuare a investire in un futuro e non solo avere l’esigenza di dovere garantire degli standard aziendali. La formazione è vitale per poter sopravvivere e in questo momento storico è fondamentale pensare non alla mole di lavoro da espletare oggi ma a come poter continuare a lavorare utilizzando metodi capaci di ridurre la spesa, garantire sicurezza e sfruttare tutte le possibilità che la tecnologia ci mette a disposizione.

Impossibile sottrarsi al rinnovamento

Ora non ci sono alibi per sottrarsi al ciclone di rinnovamento del mercato del lavoro. Se da un lato la formazione trova sponda nella realizzazione di misure a sostegno delle aziende che decidono di formarsi dall’altro lato grazie ai finanziamenti del PNRR, in Italia si prevede di garantire entro il 2026 una connettività a banda ultra larga a tutto il Paese. Un modo per accelerare la digitalizzazione e la diffusione di servizi digitali e piattaforme pubbliche, accelerare la digitalizzazione della sanità pubblica e armonizzare la sua diffusione sul territorio, incrementare il livello di cybersicurezza del Paese e intervenire sulle competenze digitali dei cittadini. Quindi in parallelo si prevede di rilanciare la leadership italiana nello spazio e avviare il rafforzamento del Paese nelle tecnologie strategiche per il futuro.

Ben venga il ritorno tra i banchi per le aziende

In un Paese che corre a questa velocità ha ancora senso nascondersi negli ultimi banchi della classe per cercare di copiare invece di essere i primi a lanciare nuovi obbiettivi e strategie? La risposta è ovvia e lo è ancor di più se si tiene conto dei sacrifici da mettere in conto, poiché, è risaputo che l’ultimo della classe alla fine si sforza, investe e spende quanto chi primeggia. Quello che cambia è solo il risultato. Quindi ben venga il ritorno sui banchi anche perché oggi non è impensabile continuare a lavorare senza guardare con attenzione all’innovazione. Per poterlo fare non bisogna solo investire nel fattore tecnico ma soprattutto in quello umano che non ha bisogno di essere sostituito dalla tecnologia ma ha bisogno di essere formato a tal punto da garantire maggior produttività grazie al corretto utilizzo delle tecnologie. Buon anno scolastico a tutti.

A cura di Tommaso Mazziotti

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