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A causa della guerra in Ucraina e del caro-energia, la pasta è uno dei prodotti che nell’ultimo anno ha subito i maggiori rincari, al punto che oggi un kg di spaghetti, penne o tagliatelle costa ai consumatori italiani un quarto in più rispetto allo scorso anno. Lo denuncia Assoutenti, in occasione della giornata mondiale della pasta.

Rincari della pasta e importazioni di grano

“All’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina avevamo denunciato il rischio di rincari e speculazioni per tale prodotto simbolo dell’Italia, e le nostre previsioni si sono purtroppo avverate – spiega il presidente Furio Truzzi. Lo stop alle importazioni di grano da Russia e Ucraina, unitamente all’incremento dei costi energetici in capo alle industrie alimentari, hanno avuto effetti dirompenti sui prezzi al dettaglio, al punto che oggi un kg di pasta, secondo gli ultimi dati Istat, costa in media il 24,6% in più rispetto allo scorso anno”.

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La spesa di una famiglia tipo

“Questo significa che una famiglia “tipo” solo per gli acquisti di pasta e considerata la spesa media per consumi per tipologia alimentare, si ritrova a spendere nel 2022 ben 34,5 euro in più a causa dei fortissimi rincari che hanno investito tale prodotto” – conclude Truzzi.

Comunicato Stampa

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