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Le piccole e medie imprese italiane (PMI) che ricoprono più dell’85% del tessuto imprenditoriale del nostro Paese, guardano sempre più oltre i confini nazionali. La volontà di espandersi e portare all’estero il Made in Italy è intrinseca della nostra imprenditorialità.

PMI, la necessità di guardare oltre i confini

“L’internazionalizzazione, il guardare al di là dei confini verso mercati esteri, è la naturale evoluzione dell’imprenditorialità che riesce a strutturarsi in modo solido nel proprio Paese e che opera strategicamente non solo per offrire un prodotto o un servizio interessante e competitivo anche all’estero, ma che è in grado di tessere relazioni e interazioni commerciali utili ai fini internazionali”, ha dichiarato Giordano Guerrieri (ceo di Finera) pochi giorni fa in Senato.

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L’esperienza di Guerrieri

L’azienda che rappresenta Guerrieri è specializzata in finanza aziendale per piccole e medie imprese e supporta le PMI ad accedere a bandi e contributi e, proprio recentemente, ha stretto una partnership con Federitaly, Federazione senza scopro di lucro, con cui condivide l’obiettivo di dare un supporto professionale all’imprenditorialità italiana e al Made in Italy all’estero. Per internazionalizzarsi, le imprese devono costruire relazioni stabili con i mercati esteri, valutare la compatibilità della propria offerta con la domanda internazionale e capire se possiedono i requisiti necessari per supportare la crescita dei volumi.

Gli ostacoli della situazione geopolitica

Inevitabile che per internazionalizzare ci si possa trovare di fronte a molteplici ostacoli che includono la situazione geopolitica, il rischio legato alle oscillazioni della valuta, le diverse culture e le diverse normative oltre che a differenti necessità della clientela. Ma nonostante queste possibili difficoltà, l’internazionalizzazione delle imprese italiane è in forte crescita; secondo l’Annuario Istat-Ice, nel 2022 le esportazioni italiane sono cresciute del 22,6%.

PMI e i fondi stanziati dal SIMEST

Per supportare le PMI che desiderano internazionalizzarsi, ci sono diverse iniziative come per esempio i fondi stanziati da SIMEST che proprio recentemente ha avviato il piano strategico per il triennio 2023-2025, mettendo a disposizione 18,5 miliardi di euro. Le aziende italiane che vogliono espandersi all’estero, oltre al supporto economico, hanno anche bisogno di essere tutelate. Ed è proprio di questo aspetto che si occupa in modo strutturato Federitaly, che si dedica appunto alla promozione e alla tutela dell’iniziativa imprenditoriale italiana e del Made in Italy.

Tutelare il marchio italiano

L’obiettivo principale di Federitaly, nata da Carlo Verdone, è quello di promuovere e tutelare per legge il marchio “Made in Italy”, in modo da garantire che i beni prodotti e i servizi offerti siano effettivamente realizzati in Italia. Inoltre Federitaly è attiva nello sviluppo di interazioni commerciali Italia-Mondo, grazie a una solida rete di delegazioni estere presenti in 20 nazioni. Una Federazione quindi strutturata per promuovere l’unità tra le imprese italiane e vincere le sfide dell’internazionalizzazione e, grazie alla partnership con Finera e a Giordano Guerrieri si è creato un importante gruppo di supporto per tutti quegli italiani che desiderano espandere il proprio business oltre confine.

Comunicato Stampa

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