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L’economia circolare è un concetto sempre più rilevante nel mondo della sostenibilità, che sta gradualmente sostituendo il modello economico tradizionale, noto come economia lineare. Quest’ultimo si basa su un ciclo “prendi, produci, usa e getta”, con un forte impatto negativo sull’ambiente, in termini di sfruttamento delle risorse naturali e produzione di rifiuti.

In risposta, l’economia circolare propone un modello che punta a ridurre al minimo gli sprechi, riutilizzando i materiali e le risorse il più a lungo possibile. Al centro di questo paradigma c’è la progettazione circolare, un approccio che sta trasformando il modo in cui vengono concepite le infrastrutture, i prodotti e i sistemi.

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1. Cos’è la Progettazione Circolare?

La progettazione circolare è un approccio che mira a garantire che i prodotti e le infrastrutture siano pensati sin dall’inizio per essere parte di un ciclo continuo, dove i materiali possono essere recuperati e riutilizzati senza perdita di qualità o valore.

Questo tipo di progettazione non riguarda solo il prodotto finito, ma considera l’intero ciclo di vita: dalla selezione dei materiali, alla fabbricazione, all’utilizzo, fino al fine vita, dove i componenti possono essere reimmessi nel ciclo produttivo. L’obiettivo è allungare il ciclo di vita dei materiali, promuovere il loro riuso e ridurre la necessità di nuovi input di risorse naturali.

2. La Differenza con la Progettazione Lineare

A differenza della progettazione tradizionale o lineare, che considera il prodotto come un bene con una durata finita, destinato a essere smaltito una volta esaurita la sua utilità, la progettazione circolare pone l’accento su tre principi fondamentali:

  • Riduzione degli sprechi e dell’inquinamento: ogni fase del ciclo di vita di un prodotto viene ottimizzata per ridurre al minimo la generazione di rifiuti.
  • Estensione del ciclo di vita dei prodotti: attraverso tecniche di riparazione, rigenerazione e riuso, i prodotti vengono mantenuti in uso il più a lungo possibile.
  • Riciclo dei materiali a fine vita: una volta che un prodotto non può più essere utilizzato, i suoi materiali vengono recuperati e trasformati in nuove risorse per nuovi cicli produttivi.

Questo implica una differenza di fondo nel modo in cui i prodotti vengono progettati e realizzati. La progettazione circolare richiede che ogni componente sia considerato non come un rifiuto potenziale, ma come una risorsa che deve essere reintegrata nel sistema produttivo.

3. Benefici Ambientali ed Economici della Progettazione Circolare

L’adozione della progettazione circolare offre numerosi benefici sia dal punto di vista ambientale che economico. Tra i principali vantaggi ci sono:

  • Riduzione dell’impatto ambientale: Progettando prodotti e infrastrutture per essere facilmente riciclabili e riutilizzabili, si riduce la quantità di rifiuti inviati in discarica o inceneriti. Ciò contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra e il degrado ambientale.
  • Migliore gestione delle risorse naturali: L’utilizzo di materiali riciclati riduce la domanda di nuove materie prime, spesso estratte in modo intensivo e dannoso per l’ambiente. Questo porta a una gestione più responsabile delle risorse, conservando quelle non rinnovabili e riducendo la pressione sugli ecosistemi naturali.
  • Risparmio sui costi: Il riciclo e il riutilizzo dei materiali comportano una riduzione dei costi per l’acquisto di nuove materie prime. Le aziende che adottano questo approccio possono ottenere vantaggi economici a lungo termine, riducendo le spese operative e aumentando l’efficienza produttiva.
  • Creazione di nuovi mercati e opportunità: L’economia circolare apre la strada a nuove attività imprenditoriali, come il design sostenibile, la rigenerazione dei prodotti e la gestione dei rifiuti come risorse. Questo modello promuove l’innovazione e la creazione di posti di lavoro in settori emergenti.

4. Le Sfide della Progettazione Circolare

Nonostante i molti benefici, la transizione verso un modello di progettazione circolare presenta diverse sfide.

Uno degli ostacoli principali è la complessità della filiera. Per implementare con successo la progettazione circolare, è necessario che ogni attore lungo la catena di approvvigionamento adotti pratiche sostenibili e che ci sia una collaborazione tra designer, produttori, distributori e consumatori.

Un’altra sfida è legata alla selezione dei materiali. Non tutti i materiali attualmente utilizzati nell’industria sono facilmente riciclabili o riutilizzabili. Pertanto, la progettazione circolare richiede che si compia un attento studio dei materiali per assicurarsi che possano essere recuperati senza perdere le loro proprietà originarie.

Infine, c’è il tema del design modulare. Uno dei principi chiave della progettazione circolare è la modularità, ovvero la capacità di un prodotto di essere facilmente smontato e riparato. Questo richiede un cambiamento radicale nel modo in cui i prodotti vengono progettati, poiché deve essere presa in considerazione la possibilità di separare le varie componenti in modo efficiente e senza danneggiare i materiali.

A cura di Archimede Ingegneria

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