Advertisement

Comperare una casa senza un contratto di lavoro a tempo indeterminato sembrava per i giovani italiani un sogno proibito destinato a non realizzarsi mai, e invece ecco arrivare incoraggianti notizie per gli under 36 intenzionati ad acquistare la loro prima abitazione. Dal 24 giugno 2021 è infatti attivo il “bonus prima casa”, ovvero una speciale misura dello Stato facente parte del Decreto Sostegni bis, che garantisce circa l’80% della quota capitale del mutuo per la prima abitazione di proprietà. A determinate condizioni e rispondendo a una serie di requisiti, insomma, tutti coloro che non abbiano ancora compiuto i 36 anni di età saranno in grado di accedere al Fondo di garanzia sui mutui per la prima casa, così da poter ottenere un prestito dalla propria banca di fiducia per un ammontare pari all’80% del prezzo di acquisto della casa, quando di norma siamo nell’ordine del 50% della quota capitale.



Advertisement

Il Governo Draghi prevede stanziamenti per 290 milioni di euro nel 2021 (vale a dire oltre cinque volte i 55 milioni di euro previsti nella bozza) e di 250 milioni di euro nel 2022. Per presentare la domanda vi sarà tempo fino al 30 giugno 2022 e, di seguito, sono elencati tutti i requisiti necessari tratti dalla Gazzetta Ufficiale. In primo luogo hanno diritto al bonus tutti coloro che non abbiano compiuto 36 anni al momento del rogito e il cui Isee non superi i 40mila euro annui. Da ribadire che, per accedere al bonus, non occorre un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Occorre tuttavia presentare determinate condizioni, ovvero:

-È tassativo non possedere altri immobili, ubicati ovunque, e ricevuti in precedenza con il suddetto bonus, In caso contrario, sarà necessario cederli.
– Nel caso in cui si sia titolari, anche di quote, di un’abitazione nello stesso Comune in cui è sita la casa che s’intende acquistare, l’abitazione dovrà essere ceduta entro un anno dal rogito. Entro 18 mesi da quest’ultimo, sarà a questo punto necessario trasferire la propria residenza nel Comune ove è sito l’immobile che si è intenzionati ad acquistare.
– Quest’ultimo non dev’essere considerato “di lusso”, come le ville con parchi privati, case comprensive di piscina e campi da tennis, e quindi non deve rientrare nelle categorie catastali A1, A/8 e A/9.



Il bonus prima casa under 36 approvato dal Consiglio dei Ministri prevede inoltre alcune agevolazioni. Chi possiede i requisiti necessari sopra elencati, per esempio, non è tenuto a versare l’imposta sostitutiva né le imposte di registro, di bollo e ipotecaria. E sia che si acquisti l’immobile da un privato sia che si acquisti da un’impresa, per quanto concerne le tasse di rogito sono azzerate di fatto le tre imposte previste di registro, catastale e ipotecaria. La somma da versare risulta quindi di 320 euro complessivi, per tasse ipotecarie, tributi speciali catastali e imposta di bollo. Stralciata invece dal decreto la riduzione delle tariffe notarili del 50% sugli atti di acquisto della prima casa, riduzione che era prevista da principio nella bozza.

Secondo un esempio di Altroconsumo: “Per una casa con rendita catastale di 1000 euro e prezzo di mercato di 300.000 euro, in caso di acquisto da privato il risparmio è di 2410 euro ma solo se si ha un reddito Isee entro i 40.000 euro. in caso di acquisto da impresa si matura un credito d’imposta di ben 12.000 euro cui si somma il risparmio di 600 euro sulle imposte di registro ipotecaria e catastale”. Ulteriori informazioni utili riguardano poi l’utilizzo del credito d’imposta ottenuto. Nel caso in cui si acquisti o si venda da un’impresa soggetta a Iva, quest’ultima dev’essere pagata al venditore, ma chi acquista matura per l’appunto un credito d’imposta non rimborsabile e che si può spendere nelle modalità qui sotto elencate:

• per pagare imposte di registro, ipotecariia, catastale, sulle successioni e donazioni dovute su atti e denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito;
•per compensare somme dovute a titolo di ritenute d’acconto, di contributi previdenziali o assistenziali o di premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali.
• per pagare l’Irpef dovuta in base alla dichiarazione dei redditi da presentare successivamente alla data dell’acquisto. Come già illustrato, la domanda per il bonus può essere presentata fino al 30 giugno 2022 alla banca nella quale viene richiesto il mutuo per l’acquisto della prima casa, compilando un modulo che si può reperire anche sul sito del Mef o della Consap. Una volta ricevuta la domanda, la banca la inoltrerà alla Consap che è tenuta a rispondere entro venti giorni. Mentre, al momento del rogito, saranno riconosciuti gli sconti sulle imposte sopra elencati. Necessario ricordare che la prima casa non è l’abitazione principale, di conseguenza non occorre che l’acquirente vada a viverci, purché abbia la residenza nel Comune in cui l’acquista e soddisfi tutti gli altri requisiti previsti dalla Legge.

Marco Zonetti



Advertisement