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Mario Draghi. Il ritorno del Cavaliere Bianco. Approfondisce la figura dell’uomo politico del momento l’ultima monografia di Roberto Napoletano, ospite lo scorso 29 settembre presso il Circolo Nautico di Torre del Greco. L’evento, presentato dalla Gargano Esco, introdotto da Domenico De Falco (Corecom Puglia) e moderato da Angelo Ciaravolo, è servito a conoscere meglio la figura dell’attuale premier, in quelle che sono le sue due anime, quella economica e quella politica.

Il contesto che ha trovato Mario Draghi

L’ex direttore de Il Sole 24 Ore ha tracciato il suo ritratto proprio partendo da quella che è stata l’esperienza di Draghi prima alla Banca d’Italia e poi la Banca Centrale Europea. Durante queste esperienze, a livello economico, è accaduto di tutto: tante crisi si sono presentate a partire dal 2008 e questo ha imposto la presenza di amministratori capaci. Poi è arrivata la pandemia con Draghi in sella, ma stranamente l’Italia si è affrancata dal ruolo di ultima per crescita. Oggi infatti cresce più degli altri paesi europei, grazie all’effetto rimbalzo della pandemia. “Oggi abbiamo la prova matematica che l’unico modo per ridurre il debito sia fare la crescita”. Così si è espresso Napoletano durante la presentazione del suo libro a Torre del Greco, rimarcando gli errori commessi in passato.

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Il libro di Roberto Napoletano su Mario Draghi

Il cavaliere bianco di Napoletano

Il giornalista ha anche rinunciato la definizione di “tecnico” per Draghi. La sua esperienza lo ha portato ad avere sempre a che fare con la politica, a prendere decisioni sui politici. Nei ruoli di responsabilità che ha avuto ha sempre cercato le soluzioni nel momento più difficile. Impossibile dimenticare il “whatever it takes” (Costi quel che costi) la famosa locuzione che, in qualità di governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi pronunciò il 26 luglio 2012, nell’ambito della crisi del debito sovrano europeo, per indicare che avrebbe fatto “tutto il necessario” per salvare l’euro dalla speculazione. Il cavaliere bianco, dunque, è colui che va controtendenza per perseguire un fine positivo, guardando oltre ciò che tutti guardano. Lo stesso che potrebbe verificarsi ancora nell’esperienza a Palazzo Chigi.

Il Futuro di Mario Draghi secondo Napoletano

“Se Draghi dovesse fallire diventeremMo peggio della Grecia e dall’Argentina messe insieme”.

“Abbiamo fatto scendere il debito pubblico in piena pandemia”, sottolinea Napoletano durante la presentazione del suo libro, consapevole del fatto che questa forse è l’ultima occasione buona per il rilancio dell’Italia. Anche in virtù del fatto che il PNRR farà giungere nel nostro paese grandi risorse che passeranno proprio dalla gestione di Mario Draghi, l’uomo giusto al momento giusto. Ma sarà la storia a dire se questo grande piano avrà esplicato al meglio gli effetti attesi. Sullo sfondo c’è anche la partita del Colle, dove proprio l’attuale premier sembra il più accreditato a succedere a Sergio Mattarella.

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