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Partiamo dal dato secondo cui, solo il Superbonus è costato oltre 10 miliardi, a fronte di un ammontare di presunte truffe per circa 950 milioni. Per questo motivo il Governo ha voluto, con il Decreto Legge 157 dell’11 novembre 2021 ribattezzato “antifrode”, cambiare le regole.

L’obbligo del visto di conformità per il Superbonus

Relativamente alla cessione del credito, per esempio, il decreto Rilancio imponeva l’obbligo al visto di conformità solo per chi avesse ceduto il credito. Mentre con il nuovo decreto legge l’obbligo si estende in caso di Superbonus anche a chi chieda direttamente il rimborso fiscale. Ma soprattutto anche a chi dovesse cedere il credito per le altre agevolazioni, comportando così una dilatazione dei tempi e il lievitare dei costi. Nel caso in cui emergano “profili di rischio” che richiedono verifiche, si attiva poi lo stop alla cessione del credito o allo sconto in fattura. In base a determinati profili di rischio che saranno individuati per ogni tipologia dei crediti ceduti”, l’Agenzia delle Entrate potrebbe sospendere fino a trenta giorni gli effetti. In caso di esito positivo delle verifiche, o scaduti i trenta giorni, la cessione del credito diviene dunque efficace.

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Rincaro dei prezzi degli interventi

Sempre per quanto riguarda le problematiche dei bonus edilizi, una delle conseguenze sgradite è stata senz’altro quella del rincaro dei prezzi degli interventi, spesso ingiustificato. Ecco perché il Governo – pare per volere dello stesso Presidente del Consiglio Mario Draghi – ha pensato a listini prezzi di riferimento. Questo per evitare fatture gonfiate e impennate dei costi dei lavori. Quanto all’obbligo del visto di conformità, esso viene esteso anche qualora il Superbonus 110% sia portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi. L’obbligo non sussiste però se è il contribuente stesso a presentare la dichiarazione. Se nel momento contingente, il visto è richiesto solo in caso di sconto in fattura e cessione del reddito, dal gennaio 2022 l’obbligo scatterà anche per gli altri bonus edilizi.

Proroga delle cessioni del credito

Per quanto concerne invece la proroga delle cessioni, sono rifinanziati per tre anni, fino al 2024, lo sconto in fattura e la cessione del credito in favore di ecobonus, sismabonus, bonus facciate e le colonnine di ricarica. Sono poi confermate a loro volta, per il Superbonus 110%, la proroga della cessione del credito e quella dello sconto in fattura, fino al 31 dicembre 2025. Dopo il 2023 inizierà il calo della detrazione inerente al Superbonus, che ammonterà al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per quelle del 2025. Per le villette unifamiliari, potranno avere accesso al supersconto solo i proprietari forti di un Isee sotto i 25.000 euro. Dopodiché l’Agenzia delle Entrate ha diramato la Circolare 16/E del 29 novembre 2021 a fare il punto sulle novità introdotte dal decreto antifrode. Si parla di asseverazione delle spese e visto di conformità per la cessione dei bonus casa per tutte le fatture recanti data dal 12 novembre in poi. L’asseverazione non potrà essere rilasciata a fronte di un semplice preventivo, bensì solo per lavori avviati.


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A cura di Marco Zonetti

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