Advertisement

Continua la crisi del mercato dell’auto in Italia. Sono crollati a picco i numeri delle nuove immatricolazioni nell’anno 2022. Il dato è ancora più eclatante se si confronta con quello dell’anno precedente, dove in piena pandemia le auto hanno retto l’iniziale urto. Dopodiché si è aperta una vera e propria crisi che rischia di portare sul lastrico centinaia di lavoratori impiegati in questo settore chiave. Infatti, già da tempo in Italia si parla di riconversione degli stabilimenti che producono auto, in quanto la sfida della transizione ecologica deve necessariamente passare dalla mobilità

Le motivazioni della crisi del mercato delle auto

A generare la crisi del mercato delle auto sono diversi fattori. Le nuove immatricolazioni sono state disincentivate dalla mancanza di micro-chip, materia prima importante per la produzione di nuove auto. Questi approvvigionamenti a singhiozzo hanno portato un rallentamento nella produzione di auto. Di conseguenza chi acquista un’auto nuova molte volte deve attendere anche dei mesi prima di ricevere il proprio autoveicolo. Questo ha portato al ritorno in auge del mercato dell’usato che chiaramente lavora con pronta-consegna. La mancanza di incentivi per l’acquisto e la crisi economica hanno fatto il resto, con le famiglie che in pandemia hanno ridotto le spese.

Advertisement

I numeri della crisi delle auto

Nel mese di gennaio – secondo quanto riporta ANSA – in Europa Occidentale (Ue+Efta+Regno Unito) sono state immatricolate 822.423 auto, con un calo del 2,4% sullo stesso mese del 2021. L’Acea, l’associazione dei costruttori europei dell’auto informa che il gruppo Stellantis ha immatricolato a gennaio in Europa Occidentale (Ue, Paesi Efta e Regno Unito) 156.673 auto, il 12,4% in meno dello stesso mese del 2021. La quota di mercato è in calo dal 21,2% al 19,1%. Sono numeri che testimoniano un crollo vertiginoso. Tra i paesi europei l’unico a tener botta, ma comunque al di sotto delle aspettative, è quello tedesco, trainato dalla crescita degli storici marchi.

Un fondo per salvare il settore

Nel suo intervento in Senato il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha annunciato un fondo per salvare il settore. L’intervento per l’automotive prevedrà un fondo unico per il rifinanziamento dell’eco-bonus e per interventi che favoriscano la riconversione della filiera, con una durata che potrebbe essere almeno triennale. Per Giorgetti questo schema potrà approdare già il 18 febbraio in Consiglio dei ministri.

Advertisement