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Il Governo Draghi starebbe lavorando ad un piano per arginare i rincari del carburante. Sono le indiscrezioni che filtrano da Palazzo Chigi dopo giorni frenetici che stanno causando diverse proteste in tutto il paese. Infatti, gli squilibri finanziari della pandemia e poi della guerra hanno portato dei rincari senza precedenti per i rifornimenti. Tali rincari hanno avuto degli effetti shock su tutti i settori della filiera produttiva, con gli autotrasportatori che hanno spento i motori.

Il piano di Draghi contro i rincari del carburante

Secondo Open il governo vorrebbe imporre un tetto massimo al prezzo sull’importazione di gas naturale in Italia. Si parla di 100 euro a megawattora sull’importazione di gas nel primo mese, 90 nel secondo e 80 nel terzo. Non si parla affatto di prezzi al ribasso visto che, un anno fa, gli stessi produttori facevano utili con il metano a 17 euro a megawattora. L’obiettivo sarebbe anche quello di tassare gli extra-profitti delle aziende produttrici in modo che, secondo le leggi di mercato, il prezzo al dettaglio possa scendere.

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Il ruolo “decisivo” delle accise

Ma come è risaputo a gravare sul prezzo ultimo dei carburanti sono le accise. Ovvero delle imposte statali applicate al costo del carburante. Il Governo, sulla scorta di quanto fatto da altri paesi del continente europeo, starebbe pensando alla loro riduzione. Numeri alla mano porterebbero ad un risparmio del 10 per cento sul costo del carburante. Quella del taglio delle accise, tra l’altro, è una vecchia battaglia di tanti partiti e movimenti italiani che adesso sono tornati alla carica per chiedere al governo di intervenire.

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