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Il Governo ha comunicato di aver raggiunto un accordo sulle concessioni balneari, ma resta il nodo degli relativi indennizzi. L’intero settore dei gestori di strutture concessionarie ora attende un successivo decreto attuativo per comprendere i criteri per il calcolo del compensopro economico. Si tratta di un passaggio che ha creato non poca tensione all’interno della maggioranza guidata dal Premier Draghi. La norma sulle concessioni balneari in scadenza sarà inserita all’interno del DDL Concorrenza di prossima approvazione.

Concessioni balneari, il nodo degli indennizzi

Quello degli indennizzi è stato senza dubbio il tema più delicato. Si è discusso a riguardo delle somme da riconoscere agli attuali imprenditori balneari, in caso dovessero perdere le future gare pubbliche sulle concessioni di spiaggia. Ma dopo settimane di trattative tra le forze di maggioranza, la politica ha preferito per l’ennesima volta rinviare la decisione su uno dei temi più spinosi riguardanti la riforma del demanio marittimo inserita all’interno del disegno di legge sulla concorrenza, che sarà votato in Senato entro il 30 maggio. Confermato, invece, il termine del 31 dicembre 2024 affinché i Comuni effettuino i bandi per riassegnare i titoli.

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Il punto di vista dei balneari

Così come riporta Balneari.it, la categoria non starebbe vedendo di buon occhio le mosse del Governo su un così tema complesso e importante. Come afferma Antonio Capacchione, presidente del Sib-Confcommercio, “il Governo ha ignorato completamente le richieste delle organizzazioni sindacali e le considerazioni delle Regioni e dei Comuni, le uniche istituzioni competenti in materia che saranno chiamate ad applicare disposizioni confuse e pasticciate. Nessuno dei 226 subemendamenti presentati da ogni forza parlamentare è stato preso in considerazione o, almeno, discusso”. Anche secondo il presidente di Fiba-Confesercenti Maurizio Rustignoli, “l’emendamento di maggioranza al ddl concorrenza è una scelta di compromesso non risolutiva. Troppo poco per le imprese del comparto balneare che restano così in una grave situazione di incertezza”.

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