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EDILIZIA ED ECONOMIA CIRCOLARE – L’economia circolare in cui i rifiuti tornano ad essere risorse e gli scarti effettivi sono ridotti al minimo nasce con lo scopo di favorire uno sviluppo sostenibile economico, sociale ed ambientale. Per la MacArthur Foundation: “È un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”.

Edilizia ed economia circolare, i consigli dell’AEA

Ogni anno il settore edile utilizza 4,3 giga tonnellate di materiali e produce il 25-30% di tutti i rifiuti generati nell’Unione europea. Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), un’ottica orientata all’economia circolare nell’edilizia potrebbe ridurre nettamente le emissioni di gas a effetto serra del settore, aiutando l’Unione Europea a raggiungere la neutralità climatica. Gli edifici hanno di per sé una buona quota di emissioni “incorporate”. Sono quelle derivate dall’estrazione delle materie prime e dalla loro trasformazione in materiale da costruzione. Questo tipo di emissioni rappresenta da solo quasi il 25% di quelle del ciclo di vita dell’intero patrimonio edilizio comunitario.

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I benefici dell’economia circolare in edilizia

I benefici dell’economia circolare sono di tipo economici, ambientali, di uso delle risorse e sociali. Il settore dell’edilizia offre grandi possibilità di cambiamento; avvicinarsi a un modello di economia circolare significa innovare i processi, dalla produzione alla trasformazione dello scarto, cambiare il modo in cui si concepiscono i prodotti stessi. In campo edile, sono sempre di più i prodotti realizzati da materiale di scarto, provenienti anche da altre filiere industriali. Tra le materie riciclate più utilizzate si possono citare la gomma, la plastica, gli inerti e il legno, la lana di roccia, utilizzati per realizzare nuovi prodotti, come isolanti o gli stessi prodotti ma da riciclo.

La seconda vita “possibile” per i detriti

Sempre più attenzione viene riservata anche alla seconda vita dei detriti e delle macerie da cantiere, inerti utilizzati per la produzione di nuovi prodotti. Per trasformare il comparto occorrono strategie e nuovi modelli di business. Adottare principi circolari vorrebbe dire in questo caso allungare il più possibile la vita dei materiali e dei prodotti già in uso attraverso il riutilizzo o il riciclo, combattendo così gli sprechi e abbattendo la quota di rifiuti. Secondo l’AEA bisognerebbe evitare di utilizzare nuovi materiali, estendere la vita degli edifici già esistenti attraverso riammodernamenti e riparazioni.

Sette buone prassi per raggiungere gli obiettivi

Anche nella ristrutturazione edilizia è possibile introdurre i principi dell’economia circolare, utilizzando materiali riciclati o progettati già per essere smontati. Sette sono le strategie di circolarità individuate nel comparto costruzioni. La prima: occorre dare priorità alle rigenerazione delle risorse. La seconda: serve preservare ed estendere ciò che è già stato realizzato. Terza: dobbiamo utilizzare i rifiuti come una risorsa. Quarta: occorre ripensare il modello di business. Quinta: dobbiamo progettare per il futuro. Sesta: serve incorporare le tecnologie digitali. Settima e ultima strategia: serve collaborare per creare valore aggiunto. Proprio alla luce di queste valutazioni la Commissione Europea sta già elaborando una road map per portare l’Unione ad abbassare le emissioni di carbonio per tutti gli edifici.

A cura di Valentina Apicella

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