Advertisement

L’ESTATE DEL RILANCIO E DELLA CARENZA DI PERSONALE – “I lavoratori ci sono ma non si vedono” – direbbe Totò. Ma la situazione legata al turismo è davvero preoccupante con interi settori che hanno dovuto rallentare l’attività a causa della mancanza di personale. A denunciarlo è anche Federturismo che spiega come un settore trainante per l’Italia è stato tradito dalla mancanza di misure adatta, come contratti speciali, minacciandolo anche con attività di welfare che non si stanno dimostrando particolarmente propositive per il settore.

Federturismo sulla carenza di personale

“In questa delicatissima, e tanto attesa, fase di ripartenza per il turismo italiano sta accadendo qualcosa di molto preoccupante” – dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli, relativamente alla forza lavoro necessaria alla riapertura della stagione estiva. Con crescente frequenza, e in tutto il Paese, gli imprenditori non riescono a reperire sul mercato le professionalità e i profili normalmente in forza al settore durante i periodi di alta stagionalità.

Advertisement

Le possibili motivazioni della carenza di personale

La ragione pare sia dovuta al fatto che molti percettori del Reddito di Cittadinanza, male interpretando lo spirito della misura, preferiscono continuare a percepire il sussidio al posto di rientrare nel mondo del lavoro. Tale anomalia, distorsiva del mercato del lavoro, richiede un correttivo immediato che potrebbe essere una rimodulazione della tassazione sul costo del lavoro per consentire ai lavoratori di percepire un netto in busta paga più elevato e rendere quindi più attraente il lavoro rispetto al Reddito di Cittadinanza, con conseguente risparmio per le casse dello Stato. Su questa proposta, conclude la Presidente Lalli, presenteremo al Ministro Garavaglia un primo documento nelle prossime ore». Sul piano economico però il settore si conferma motrice trainate dell’Italia.

Turismo motore trainante dell’economia

Il turismo è la forza trainante dell’industria e dell’economia italiana. Il centro studi di Confindustria lo mette nero su bianco nella sua ultima congiuntura flash. Dall’analisi emerge che la spesa dei viaggiatori stranieri ha ormai azzerato il gap dal pre-Covid: -0,9% a giugno (era -21% in aprile) e la maggiore spesa per i servizi (+5,3% nel 2° trimestre) ha trainato i consumi grazie alla fine delle restrizioni. “Nonostante il caro energia, le condizioni di finanziamento peggiorate e l’inflazione alle stelle continuino a determinare forti rischi per i consumi rincuora apprendere che nei servizi nel terzo trimestre è atteso comunque un rimbalzo, seppur ridotto, che permetterà di raggiungere numeri positivi anche nel 2023″ – dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli.

Vale il 13% del Pil italiano

“Sono dati che evidenziano ancora una volta l’apporto determinante che il turismo, un settore che solo in Italia vale oltre il 13% del PIL, genera per l’economia del Paese e che per questo merita di essere aiutato e potenziato attraverso una seria revisione della governance. Gli imprenditori della filiera hanno già dato piena dimostrazione della loro capacità di resilienza, ora sta al Governo fare il possibile per sostenere questa componente fondamentale anche per l’occupazione del Paese, potenziando le esigue risorse che il PNRR dedica al settore e garantendo strategie di medio e lungo periodo”.

A cura di Giorgio Tera

Sfoglia il magazine

Advertisement