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È in vendita su Amazon l’ultima pubblicazione su finanziamenti d’impresa di Tommaso Mazziotti, che rientra nella collana ‘Guida al Project Financing per finanziare un progetto d’impresa’. Di che si tratta? Di un manuale che spiega nel dettaglio quelle che sono le fonti di finanziamento alternativo al sistema bancario. Queste vanno scelte in base alle esigenze della propria azienda o impresa. Soluzioni, meno vincolate e più accessibili, che hanno permesso nel corso degli anni la sopravvivenza di aziende e startup che altrimenti non avrebbero superato le varie crisi.

Il problemi legati ai finanziamenti d’impresa (Mazziotti)

Come conseguenza della crisi che ha contraddistinto l’epoca storica in cui viviamo, le piccole e medie imprese si sono trovate a dover affrontare una delle problematiche più difficili, l’accesso al credito. Considerato che la sopravvivenza delle aziende è legata ai finanziamenti concessi dalle banche, l’acuirsi delle restrizioni ha creato non pochi disagi agli imprenditori. Determinati stimoli hanno creato nuove configurazioni dei sistemi di vigilanza, che continuano ad esercitare potere sia sui mercati sia sugli intermediari in essi operanti.

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Strumenti di debito a disposizione delle aziende

Una volta compreso il contesto finanziario nel quale le imprese si trovano ad operare, si passeranno in rassegna i principali strumenti di debito alternativi all’accesso al credito bancario. Questo rappresenta ancora oltre il 90% dei finanziamenti totali delle imprese. A seguito della crisi del 2007 – 2008 e della progressiva contrazione del debito, si è reso necessario non solo decentralizzare e disintermediare i propri risparmi, ma iniziare un vero e proprio percorso di educazione finanziaria. Questo al fine di consentire a tutti di comprendere rischi e benefici di determinati investimenti.

Ricorso a soggetti che forniscono equity

Oltre a questo, le imprese possono ricorrere anche a operatori o soggetti che forniscono equity. Vale a dire capitale di rischio, che si differenzia dal debito in quanto non prevede scadenze di rimborso. Così il disinvestimento avviene normalmente tramite la cessione al mercato o a terzi. Questo significa che l’investitore diventerà un vero e proprio socio, ma con la possibilità di ottenere un guadagno solo nel momento in cui sarà in grado di far crescere e sviluppare l’impresa. In poche parole, se l’investitore sarà in grado di creare valore all’interno dell’impresa, guadagnerà a sua volta. […]


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Articolo Pubbli-redazionale

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