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Sul caos superbonus interviene la parlamentare, Francesca Troiano, componente della Commissione Finanze alla Camera. In modo particolare il deputato pone l’accento sulle nuove misure che rischiano di far collassare l’intero sistema. Segue l’intervista.

Onorevole Troiano, il Decreto Sostegni con l’art. 28 ha suscitato una levata di scudi da parte di imprese, operatori del settore e cittadini?

Sono tantissime le mail che arrivano alla mia segretaria parlamentare da parte di imprenditori e professionisti. L’offerta si articolava in tre prodotti per le imprese, tra cui appunto, proprio la cessione crediti, che dopo il decreto sostegni 3 è nei fatti bloccata a una sola operazione. Un tentativo di mettere fine all’esperienza che ha fatto emergere molte frodi nel meccanismo di passaggio dei diversi crediti. Con la riforma lo sconto in fattura disciplinato dall’art.21 comma 1 del DDL 34/2020 , potrà essere ceduto all’impresa che fa i lavori , o agli istituti di credito e agli altri intermediari finanziari senza facoltà di successiva cessione. Stessa decisione per la cessione dei crediti , il passaggio si potrà effettuare una sola volta includendo gli intermediari finanziari.

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Ci può spiegare l’iter procedurale dello sconto in fattura?

Lo sconto in fattura è un vero e proprio sconto ad opera della ditta che effettua i lavori fino a un importo non superiore al costo stesso dei lavori. In pratica, con lo sconto in fattura la ditta che realizza i lavori anticipa al committente la spesa detraibile e può successivamente cedere il suo credito a banche o altri istituti finanziari. Per esercitare l’opzione dello sconto in fattura bisogna trasmettere all’agenzia delle entrate l’apposita comunicazione con la quale si rinuncia al bonus fiscale in favore della cessione o dello sconto in fattura.

Le novità del DDL Rilancio 2020 spiegate da Francesca Troiano

Assieme allo sconto in fattura, la cessione del credito è una delle novità introdotte dal DL Rilancio 2020. Difatti, prima del 1 gennaio 2020, le spese si potevano solo portare in detrazione dalle imposte future, erroneamente chiamate tasse, le spese sostenute per ristrutturare o riqualificare energeticamente la tua casa. Esempio, in caso di ristrutturazione, spendendo 100.000 euro, si aveva diritto a 5.000 euro da scalare dalle imposte future in 10 anni, sistema tutt’oggi utilizzabile. Poi è stata creata l’agevolazione mediante la quale potresti cedere il tuo credito ad un istituto, sia esso una banca, una compagnia di assicurazione o le Poste, ottenendo subito i soldi, ovviamente è una scelta che va valutata.

Tutto questo è storia, visto il cambio in corsa.

I crediti prima potevano essere soggetti a diversi passaggi. Il credito era cedibile non solo ad un soggetto. Il DL 4/2022 del 27 gennaio , pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.21 del 27 gennaio immediatamente operativo, cambia le regole: chi acquista il credito può utilizzarlo solo in compensazione. I crediti già ceduti al 7 febbraio potranno essere riceduti una sola ulteriore volta ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, stessa decisione per la cessione dei crediti, il passaggio si potrà effettuare una sola volta includendo gli intermediari finanziari.

Un disastro per i piccoli operatori economici?

Sicuramente. Voglio essere molto chiara sul tema. È importante puntualizzare che la decisione di fermare la cessione multipla dei crediti rischia di danneggiare il comparto edile. Bisogna tenere conto della sicura frenata del PIL, la perdita di posti di lavoro e la riduzione in tema di transizione energetica. Controllare a monte, prevenire abusi e truffe è doveroso ma ciò non deve bloccare una crescita che c’è.

Iniziative parlamentari in programma?

La norma attuale va rivista al fine di non rallentare le potenzialità di una misura che ha avuto un effetto di crescita notevole . Anche se dobbiamo migliorare nell’indirizzo delle opportunità verso le abitazioni popolari e delle fasce disagiate. Il decreto di sub cessione rischia di bloccare l’economia edile. Una società che acquista crediti fiscali si ritrova nella medesima situazione del contribuente, il quale ha diritto alle detrazioni e rischia di non poter usufruire di tutte le agevolazioni, causa incapienza. Intanto Cassa Depositi e Prestiti, Poste e tantissimi istituti di credito e piccole banche hanno chiuso la saracinesca gettando nel panico totale migliaia di persone. Serve una moratoria, la strada possibile nel brevissimo tempo.

LEGGI QUI una precedente intervista all’onorevole Troiano

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