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Il settore dei benzinai è pronto alla protesta a causa del rincaro del prezzo del carburante. Lo si evince dalla nota di Angac/Confsal tramite la quale gli associati chiedono di essere ascoltati. “Se non si provvede ad una risoluzione veloce – si legge nella nota – questi aumenti comporteranno chiusure di molti impianti di distribuzione carburante”.

L’aumento del prezzo dei carburanti

Negli ultimi mesi il prezzo del carburante è schizzato alle stelle. In ultimo il gasolio ha sfondato il tetto di €1.80 mentre la benzina è già sopra la soglia di €2.00. A ciò si aggiungono gli squilibri internazionali e i venti di guerra che potrebbero portare ad un ulteriore rincaro. Questi aumenti hanno delle ricadute sia sul trasporto su gomma, ma anche sui guadagni diretti degli operatori del settore. Infatti con prezzi superiori sono sempre meno gli utenti che fanno rifornimento.

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La lettera dei benzinai al Governo

I gestori degli impianti di rifornimento, quindi, hanno inviato una lettera al premier Mario Draghi e ai ministri della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini. Nella lettera chiedono “un incontro urgente al fine di dare il nostro contributo propositivo e costruttivo nella risoluzione della problematica”. A tal proposito si sottolinea che l’espulsione dal mondo del lavoro di molti lavoratori ha aggravato ancor di più la crisi occupazionale”.

Il ruolo dei benzinai durante la pandemia

Angac/Confsal ricorda che la categoria, “con senso di responsabilità e professionalità nella sua figura di servizio pubblico essenziale, non si è sottratta, durante lo stato d’emergenza della pandemia di questi 2 anni, a dare il proprio contributo nel presidio del territorio e nel rifornimento di carburante ai cittadini italiani”. I benzinai avvertono inoltre che “ad aggravare oggi lo stato di sofferenza sono il caro carburante, che riduce le vendite, aggrava l’esposizione bancaria e di conseguenza i nostri guadagni, e il caro bollette, che aumenta in modo esponenziale i costi delle nostre aziende”.

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