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Le associazioni sindacali dei benzinai hanno proclamato uno sciopero per 48 ore, dal 25 al 26 gennaio, dopo aver appreso delle nuove normative in materia di trasparenza dei prezzi alle pompe di benzina. “Il Governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui Gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. Avviata contro la Categoria una campagna mediatica vergognosa” – afferma in una nota la Faib Confesercenti Nazionale.

Sciopero benzinai, il dialogo prosegue

Dichiarato lo stato di agitazione su tutta la rete e lo sciopero contro il comportamento del Governo. Si preannuncia presidio sotto Montecitorio. Nel frattempo in questi giorni si stanno susseguendo dei tavoli tecnici per far riavvicinare le posizioni. “Beatificati i trafficanti di illegalità che operano in evasione fiscale e contributiva e che sottraggono all’Erario oltre 13 miliardi di €uro/anno” – continua il sindacato nella nota.

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Un presidio sotto Montecitorio

“Per porre fine a questa “ondata di fango” contro una Categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le Associazioni dei Gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della Categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio”. Le motivazioni della protesta saranno illustrate nel corso di una Conferenza Stampa che si terrà Giovedì 19 gennaio 2023, presso l’hotel Nazionale (Piazza Montecitorio), con inizio alle ore 11.00.

Le responsabilità della politica

“L’impressione che la Categoria ha tratto da questa vicenda – prosegue la nota – è quella di un Esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l’Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l’Agenzia delle Entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull’affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla Categoria. E’ un imbroglio mediatico al quale le Organizzazioni di Categoria intendono dare risposte con la mobilitazione dei Gestori”.

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