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Il Governo è intervenuto per arginare le frodi sul Superbonus. Infatti, nelle scorse settimane, le notizie di cronaca avevano portato a rivedere il sistema della cessione dei crediti. Con il Decreto Sostegni ter la misura era stata di fatto depotenziata, con la possibilità di prevedere soltanto una sub-cessione. In seguito a ciò la politica aveva richiesto a gran voce un’ulteriore modifica per cercare di preservare una legge che di fatto ha rilanciato il settore dell’edilizia.

Il pressing del M5S e il nuovo decreto-legge

Era stato soprattutto il Movimento 5 Stelle a fare pressing sulla maggioranza affinché rivedesse le proprie decisioni. E cosi il 18 febbraio scorso il Governo ha fatto un parziale dietrofront sulle misure per prevenire le frodi. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e dei Ministri della giustizia Marta Cartabia, dell’economia e delle finanze Daniele Franco e della transizione ecologica Roberto Cingolani ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili.

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Le misure per arginare le frodi sul Superbonus

Il provvedimento interviene per sbloccare il processo di cessione del credito dei bonus edilizi che ha subìto un rallentamento a seguito delle indagini in corso. La disposizione prevede che sarà possibile cedere il credito per tre volte e solo in favore di banche, imprese di assicurazione e intermediari finanziari e che lo stesso non possa formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate. A tal fine è stato introdotto un codice identificativo univoco del credito ceduto per consentire la tracciabilità delle cessioni.

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