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Le associazioni dei consumatori Assoutenti, Adusbef, Codacons, Confconsumatori, Casa del consumatore, Lega Consumatori, Movimento difesa del Cittadino, unitamente a Legambiente, intervengono sul caro-bollette. Insieme hanno presentato al Governo un documento sulla crisi energetica che investe il nostro paese, contenente una serie di proposte per arginare il caro-bollette.

Un manifesto contro il caro-bollette

Un vero e proprio “manifesto” della crisi con cui le associazioni si fanno portavoce delle istanze di milioni di famiglie e attività. I cittadini rischiano di essere stremati dal caro-bollette e di pagare un conto salatissimo che potrebbe raggiungere, entro il 2022, quota 70 miliardi di euro. “Considerata l’attuale situazione di crisi internazionale energetica – si legge nel documento – si impone l’assunzione immediata di iniziative di carattere straordinario ed urgente, per fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività”. A questo si deve comunque aggiungere una spinta verso le rinnovabili.

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Le proposte delle associazioni sul caro-bollette

Vista la stima di Terna dell’ottobre 2021, con cui la Società ha dichiarato un maggior costo presunto per il paese nei 12 mesi del 2022. Viste le stime effettuate da molte autorevoli organizzazioni correggono questo valore verso l’alto, considerando anche il maggior costo del Gas. Ritenuto, quindi, che ricorrano, nella fattispecie, i presupposti emergenziali per la dichiarazione dello stato di emergenza; le scriventi associazioni hanno proposto di:

  1. dichiarare per un periodo non inferiore a 12 mesi, lo stato di crisi energetica nazionale;
  2. Istituire con urgenza, un comitato di esperti indipendenti di alto livello e di rappresentanti delle associazioni per supportare il Governo.
  3. Elaborare interventi urgenti mirati sulle seguenti direttrici:
    riforma del meccanismo di prezzo basato sui costi di produzione;
    riduzione generale e definitiva della componente parafiscale;
    revisione dei meccanismi di sostegno per i casi difficoltà economica;
    introduzione di un meccanismo di prelievo sugli extra-profitti dovuti dal prezzo marginale attualmente applicato indifferentemente a chi vende energia fossile e/o rinnovabile che consentirebbe di recuperare altri 12 miliardi di euro;
    sospensione del “Capacity Market” fino al superamento dello Stato di crisi energetica” con recupero di altri 2 miliardi di euro;
    avvio urgente di un piano nazionale di efficienza energetica che coinvolga le imprese, le abitazioni, gli edifici e la mobilità pubblica;
    avvio di un piano di efficientamento del patrimonio edilizio pubblico e privato, con particolare riguardo alle periferie, massimizzando e rivedendo il sistema di incentivi del settore e valorizzando il superbonus fino al 2030.

Verso un nuovo sistema energetico

Al più presto va inoltre promosso il nuovo sistema energetico allo scopo di salvaguardare le tasche di famiglie attività delle imprese e per indirizzare la domanda e l’offerta di energia secondo nuovi principi e modelli, opposti a quelli fallimentari che hanno determinato l’attuale crisi – concludono le associazioni. Ringraziamo per questo contributo le associazioni dei consumatori, vi invitiamo alla lettura di questo speciale che approfondirà il tema energetico. Buona lettura!

A cura di Tommaso Mazziotti
Editore Progetti&Finanza

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