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L’energia del futuro è green, almeno stando ai numeri legati alle fonti rinnovabili. Negli ultimi anni, infatti, in Italia la produzione di energia da impianti a energia solare ed eolica è aumentata notevolmente anche grazie agli incentivi introdotti per sdoganare questo sistema di produzione energetica. Sul territorio italiano sono presenti più di 900 mila impianti fotovoltaici, uno dei più grandi in Puglia, diventato proprietà del Gruppo Iren. Abbiamo approfondito il tema con l’Amministratore Delegato Iren Energia, il dottor Giuseppe Bergesio.

Partiamo dall’attualità. Gli sconvolgimenti geopolitici che stiamo vivendo in questi mesi hanno avuto una ricaduta anche sulla nostra economia. La transizione energetica verso le fonti rinnovabili può tutelarci dalle crisi energetiche ed economiche?

Considerando la situazione attuale credo che sia il caso di parlare di transizione ecologica. Attualmente, infatti, la nostra produzione di energia deriva circa al 60% da fonti fossili e al 40% da fonti rinnovabili. Per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea entro il 2030 dovremo invertire la proporzione, ossia produrre almeno il 70% dell’energia da fonti rinnovabili riducendo al 30% la produzione di energia che deriva da fonti fossili. Sono dati che ci consentono di comprendere la portata di questa trasformazione. Al momento siamo ancora distanti dall’obiettivo, ma come Iren abbiamo gli strumenti per poter contribuire a questa rivoluzione copernicana nel campo dell’energia grazie agli importanti investimenti previsti nel nostro Piano Industriale al 2030. Un cambio di paradigma necessario, se consideriamo che le fonti primarie di produzione tradizionali sono ferme dalla rivoluzione industriale. In dieci anni riusciremo ad attuare questa inversione di rotta in cui gran parte dell’energia sarà prodotta da fonti rinnovabili.

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A proposito di dati che vi riguardano più da vicino. Il Gruppo Iren è produttore energetico eco-friendly per circa il 73% della propria produzione elettrica. Come riuscite a garantire questo risultato?

Questo è nel nostro DNA. Il grosso della nostra produzione di energia rinnovabile oggi proviene dall’idroelettrico, con impianti che risalgono fino ai primi del Novecento. Iniziamo da qui la nostra storia, una storia che nasce all’insegna della produzione di energia rinnovabile. Ovviamente, nel corso degli anni, abbiamo integrato con altre fonti di produzione in gran parte sostenibili. In particolare, siamo diventati leader nel teleriscaldamento. Forniamo cioè energia termica per riscaldare le abitazioni recuperando energia “ecofriendly” che diversamente sarebbe in gran parte dispersa. Come accennavo prima, inoltre, proprio nel 2021 abbiamo varato un nuovo piano industriale che prevede un altro grande passo nel mondo delle rinnovabili derivanti dal sole e dal vento.

Di cosa si tratta?

Abbiamo un grande piano di sviluppo che guarda al 2030 e che ha un focus importante sull’energia rinnovabile: si parla di 2200 megawatt di nuova capacità rinnovabile installata in meno di dieci anni. Un impegno importante per l’azienda, che potrà inoltre garantire sempre più ai nostri clienti domestici energia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili. Uno degli ultimi investimenti del gruppo Iren è stato proprio l’acquisto di uno dei parchi fotovoltaici più grandi della nazione, in Puglia.

Quali benefici per il Comune e il territorio circostante?

Il parco fotovoltaico di proprietà del Gruppo Iren sorge nella zona dei Monti Dauni, precisamente nel Comune di Troia. I benefici di un investimento simile nella zona sono rilevanti, a partire dall’indotto economico a favore delle comunità locali. Si realizza un’attività in termini di indotto economico a favore della popolazione locale per le attività di esercizio e manutenzione che vengono svolte. Infatti, per ogni euro di investimento che prevede il Gruppo Iren, c’è 1,50 euro aggiuntivo di economia locale che deriva dal moltiplicatore economico che ricade sul territorio circostante. Il parco fotovoltaico in questo senso può certamente valorizzare l’economia locale del luogo che lo ospita. […]


A cura di Dalila Campanile

Continua a leggere a pagg. 10-11 del magazine

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