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Un importante sondaggio è stato realizzato, negli scorsi mesi, da Ipsos per conto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in vista degli Stati generali della Green economy. L’indagine ha riscontrato che l’86% degli italiani ritiene la transizione ecologica un’opportunità. La transizione ecologica è un passaggio prioritario per i nostri connazionali. Sanno cosa sia, che rischi comporterebbe non attuarla, quali opportunità da essa derivano. L’85% dei cittadini ritiene infatti che, se il processo si arenasse, significherebbe affrontare costi elevati a fronte dei danni rilevanti che già si vedono e che aumenteranno notevolmente nel corso degli anni. E ancora, per circa 8 italiani su 10 (79%) basterebbe solo ritardare l’attuazione della transizione ecologica, per dover fronteggiare l’aggravamento della crisi climatica. Questo con eventi atmosferici estremi sempre più frequenti, risorse naturali sempre più scarse e un Pianeta sempre meno vivibile.

Lo scenario disegnato da Ipsos

Questo lo scenario disegnato dall’ indagine Ipsos. “Percezione, costi e benefici della transazione ecologica” che indaga sul livello di consapevolezza degli italiani nei confronti della transizione ecologica pilastro del PNRR (Piano nazionale di ripresa la resilienza), e della green economy, realizzata per conto della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Un passo in avanti nella tutela dell’ambiente e un contributo concreto al percorso di transizione ecologica del Sistema Paese. Importanti iniziative stanno nascendo in questo senso, in Puglia, ad esempio. Nell’ambito del Sistema Ecolight sono nati Ecoremat ed Ecotessili, due consorzi nazionali, promossi da Federdistribuzione e dalle sue imprese associate, dedicati, rispettivamente, alla gestione dei materassi e imbottiti dismessi e alla gestione dei rifiuti tessili.

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Primi modelli virtuosi

Il Sistema Ecolight, costituito dal Consorzio Ecolight (consorzio per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche – RAEE e pile), da Ecopolietilene (consorzio per la gestione dei rifiuti dei beni in polietilene) e dalla società operativa Ecolight Servizi, amplia così il proprio ambito di azione a favore dell’ambiente, rafforzando il proprio impegno allo sviluppo di quella responsabilità estesa del produttore (EPR, Extended Producer Responsibility) che già regolamenta la gestione di diverse tipologie di rifiuti e che affida a chi produce, importa o commercializza, la responsabilità di una corretta gestione del prodotto a fine vita. Per i rifiuti tessili, stante le previsioni normative attuali, è ormai imminente l’obbligatorietà della loro raccolta differenziata. Infatti, anticipando le indicazioni europee, in Italia dal 1° gennaio 2022 la gestione dei rifiuti tessili ricadrà all’interno del quadro EPR, coinvolgendo quindi produttori, importatori e distributori nella filiera del riciclo e recupero.

I rifiuti tessili, come smaltirli?

I rifiuti tessili rappresentano una quota significativa: secondo un’indagine della Commissione europea, ogni cittadino ne produce circa 11 kg ogni anno. Più di 9 kg (l’87%) vengono smaltiti nelle discariche o nei termovalorizzatori, oppure esportati in Paesi extra UE. L’obiettivo europeo è quello di ridurre al 10% la quantità di questi rifiuti che finisce in discarica. Materassi e imbottiti sono un capitolo a parte, ma non meno rilevante sotto il profilo ecologico. La maggior parte di questi rifiuti finisce in discarica, ma un materasso può essere recuperato fino al 90% del suo peso.

I punti di forza delle aziende Green

«I nostri punti di riferimento sono le aziende, chiamate a svolgere un ruolo attivo nel contesto dell’economia circolare e rispondere a quella responsabilità estesa del produttore che sta diventando sempre più il fulcro delle norme di tutela ambientale, tema al centro del dibattito nazionale e internazionale, che richiede l’impegno costante di tutti», spiega Giancarlo Dezio, presidente di Ecoremat e di Ecotessili. «Attraverso il Sistema Ecolight, che già raggruppa oltre duemila imprese italiane, abbiamo creato un hub di professionalità, know-how, competenze, strumenti e informazioni per garantire risposte efficaci, efficienti sia sul versante dei servizi erogati, sia su quello della tracciabilità e di una sempre maggiore tutela dell’ambiente. Questo patrimonio viene messo a fattore comune anche per la gestione dei rifiuti tessili, di materassi e imbottiti».

Afferma Marco Pagani, direttore Normativa e Rapporti Istituzionali di Federdistribuzione e vicepresidente di Ecolight. «Con Ecoremat ed Ecotessili abbiamo voluto promuovere in ambito Ecolight la costruzione di una filiera di raccolta e riciclo di questi materiali, tenendo conto anche delle possibilità di riuso che possono essere potenziate o attivate ex novo. Federdistribuzione crede fermamente nel ruolo strategico che la distribuzione moderna può svolgere nella transizione ecologica del Paese e continuerà quindi a lavorare in questa direzione». Di queste e di altre iniziative che vanno nella direzione dell’Ecoambiente ne parleremo in questo numero di approfondimento, buona lettura!

A cura di Tommaso Mazziotti
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