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Il 25 ottobre scorso il Presidente della Repubblica Mattarella ha inaugurato l’anno accademico 2021 – 2022 dell’Università di Foggia. Una visita breve con un cerimoniale leggero, senza fronzoli, a parte gli ermellini dei capi dipartimento, schierati sul palco dell’aula magna di via Caggese. Sergio Mattarella è stato accolto dal magnifico rettore dell’Ateneo dauno, uno dei più giovani in carica, Pierpaolo Limone, e dai vertici dei governi territoriale e locale: Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia e Marilisa Magno, commissario straordinario che regge l’amministrazione comunale di Foggia. Quello stesso organo amministrativo che proprio il Capo dello Stato ha sciolto per infiltrazioni mafiose non più tardi di due mesi e mezzo prima.

Mattarella a Foggia, nella città delle contraddizioni

Forse proprio a causa di questa grave decisione che Mattarella abbia scelto di giungere lì dove lo Stato è contaminato. La realtà che lo ha accolto è quella della provincia d’Italia sempre in fondo a tutte le classifiche economiche e di qualità della vita. Pur con la presenza di un centro di formazione importante che conta sette facoltà e numerosi corsi di laurea il raccordo tra formazione ed occupazione e quindi con il lavoro stenta. Una responsabilità non estranea a nessuno dei corpi sociali. Basti pensare che nemmeno quei pochi industriali, per la maggior parte costruttori edili, riescono ad essere sodali per favorire una politica di sviluppo.

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Le difficoltà dei settori economici

Infatti, proprio alcuni mesi or sono un gruppo di imprese ha lasciato, al termine di una fratricida lotta, Confindustria per approdare in un sodalizio autonomo. Una concorrenza non per profitto e produttiva, ma tutta politica e famelica, legata agli interessi che l’associazione di categoria ha nelle politiche e nella concertazione. Mattarella, essendo a conoscenza della peculiarità del territorio che ha visitato, ha proprio sottolineato il tema dello sviluppo economico: “C’è la necessità di sostenere un’economia che cresce, di aumentare i posti di lavoro e vi è un’azione indispensabile, quella della formazione delle coscienze. Dobbiamo puntare – ha ammonito Mattarella- ad una crescita costante perché tutto il Paese è in una fase di rilancio e di ripresa”.

Rilancio e ripresa per Foggia

Rilancio e ripresa che a Foggia e in tutta la provincia è a rischio perché sono ben cinque le amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni mafiose. Prima del capoluogo, infatti, han subito il provvedimento i comuni di Monte Sant’Angelo, su cui insiste l’unico sito culturale patrimonio dell’umanità, conferito dall’UNESCO, e Mattinata. Poi Manfredonia, la realtà economica più dinamica e Cerignola, uno dei centri agricoli più importanti d’Italia con i suoi 54mila ettari di agro comunale. La visita del Presidente della Repubblica è stato un momento importante e un segno tangibile dello Stato di vicinanza ad una terra in difficoltà che comunque può rilanciarsi attraverso il suo turismo.

A cura di Natale Labia

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